Politica

Rischio sismico, il 64% dei comuni classificati in zona a pericolosità elevata

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L’area della Valle del Crati rappresenta una delle zone a maggiore pericolosità sismica di tutto il territorio italiano

L’Assessore regionale alla Pianificazione del Territorio prof. Franco Rossi ha fatto questa dichiarazione:
“Le nuove drammatiche scosse di terremoto, verificatisi nel Centro Italia, hanno testimoniato nuovamente l’estrema fragilità del nostro territorio con comuni urbanisticamente diffusi e parcellizzati in innumerevoli frazioni, vie di comunicazione esposte al rischio di improvvise chiusure con poche alternative, costruzioni che sentono il peso degli anni ma soprattutto pagano decenni di non adeguata “cultura sismica”.

rischio-sismico-calabriaMappa del pericolo. Cosi come sottolineato nel “Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico della Regione Calabria (QTRP)”: “la mappa di pericolosità sismica MPS04 e le mappe regionali delle zone sismiche definiscono con chiarezza le aree dove ci si possono aspettare scuotimenti forti; d’altro canto la nuova normativa antisismica nazionale classifica tutto il territorio regionale calabrese in 2 zone modificando l’assegnazione di categoria di ben 114 comuni. All’ interno del territorio regionale il passaggio di categoria di questi comuni rende il territorio calabrese altamente a rischio perché anche il patrimonio edilizio di nuova costruzione o quello ristrutturato, antecedente il 2003, potrebbe risultare vulnerabile in quanto rispondente a norme tecniche antisismiche superate”.

I comuni a rischio. Oggi l’intero territorio regionale – unico sotto questo profilo in Italia – è interamente compreso nelle zone 1 e 2, con il 64% dei comuni (261 su 409 totali) che rientra in zona 1 e il rimanente 36% (148 su 409 totali) in zona 2; come se non bastasse la mappa nazionale di pericolosità di base definisce tutto lo spazio regionale calabrese esposto a valori di accelerazione massima attesa tra i più alti del Paese, con un picco nell’area della Valle del Crati che rappresenta una delle zone a maggiore pericolosità sismica di tutto il territorio italiano.

Obiettivo riqualificazione. Tenendo conto di queste preoccupanti premesse nel QTRP, recentemente approvato dal Consiglio regionale, l’assessorato regionale all’Urbanistica, coerentemente con l’obiettivo strategico “Mitigazione del rischio sismico”, ha assegnato un’importanza decisiva alla “riqualificazione dell’ambiente costruito, attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici, garantendo la tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, paesaggistico, ambientale; la riorganizzazione dell’assetto urbanistico attraverso il recupero e la realizzazione di urbanizzazioni”.

Protocolli operativi. Ecco perché – dopo la necessaria interlocuzione – intendiamo attivare prima possibile due protocolli operativi, il primo con l’Associazione nazionale dei Costruttori Edili della Calabria (ANCE) per determinare congiuntamente forme di intervento (assistenza e controllo) sui cantieri da avviare prioritariamente nei centri storici; il secondo con l’Anci per sensibilizzare i sindaci non solo sulla necessità dei relativi piani di emergenza ma anche e soprattutto sull’opportunità di avviare una puntuale verifica tecnica sulla messa in sicurezza di case, scuole, edifici pubblici e religiosi. Da questo punto di vista pensiamo sia utile recuperare ed impegnare, nell’ambito degli investimenti del POR, risorse destinate ai comuni su questo specifico tema.