Il procuratore Nicola Gratteri e il suo sostituto Camillo Falvo analizzano fascicoli scottanti destinati ad appesantire l’impianto accusatorio
Le dichiarazioni del pentito di ‘ndrangheta Andrea Mantella stanno tenendo con il fiato sospeso gli ambienti ‘ndranghetistici e non solo. A tremare sono anche colletti bianchi ed in generale tutta la cosiddetta zona grigia sul territorio vibonese ed anche fuori dai confini della provincia.
La Dda. Il tutto mentre procede il lavoro dei pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il procuratore Nicola Gratteri e il suo sostituto Camillo Falvo analizzano fascicoli scottanti destinati ad appesantire l’impianto accusatorio. In virtù delle recenti dichiarazioni del neo-collaboratore di giustizia vibonese, è ormai certo che Andrea Mantella verrà ascoltato in tutti i processi di mafia che riguardano il Vibonese. A scriverlo quest’oggi è la Gazzetta del Sud.
I processi. Dopo Black Money, sarà la volta di Purgatorio, procedimento a carico degli ex dirigenti della Squadra Mobile di Vibo Maurizio Lento ed Emanuele Rodonò e dell’avvocato Antonio Galati.
L’altro processo in cui i verbali del pentito sono già stati depositati è quello inerente la famiglia Patania di Stefanaconi, protagonista di una sanguinosa faida. Per Mantella, i Patania, “erano tutti ‘ndranghetisti battezzati”. Un’organizzazione “che si occupava di usura e di qualche estorsione nel basso Mesima”. Il pentito si sofferma sulla moglie di Nato Patania. “La Iacopetta – dice Mantella – era una diavola”. (LEGGI QUI: ‘Ndrangheta, Andrea Mantella contro moglie del boss Nato Patania: “E’ una diavola”)