Cultura & Spettacolo

#STORIE | Antonio Romano, il repubblicano che amava la sua Mileto

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Antonio Romano, che per lungo tempo ha vissuto tra Roma e Mileto, ad ogni incontro era un fiume in piena e una miniera di informazioni sulla Mileto che fu

di VINCENZO VARONE

Un vecchio articolo di giornale venuto fuori all’improvviso dalle mille carte e dai tantissimi ritagli ormai ingialliti che conservo gelosamente e disordinatamente mi ha fatto ritornare alla mente Antonio Romano, giornalista, sindacalista ed ex sindaco della città nella seconda metà degli anni Settanta, per un breve periodo, ma soprattutto repubblicano nel cuore e nell’anima, scomparso alcuni anni fa.

Il reportage. L’articolo in questione pubblicato dal quotidiano “La Voce Repubblicana”, negli anni Sessanta, è dedicato alla zona archeologica di Mileto-antica. Un pezzo scritto da Romano con gusto, passione e soprattutto con il piglio dell’uomo innamorato della sua Mileto, delle sue luci, dei suoi palazzi antichi e dei suoi odori. Rileggendo questo vero e proprio reportage giornalistico tutto di un fiato mi sono ricordato del suo autore, ovvero di un amico sincero che sapeva trasmettere serenità, saggezza e senno. Oggi merce sempre più rara.

Il personaggio. Antonio Romano, che per lungo tempo ha vissuto tra Roma e Mileto, ad ogni incontro era un fiume in piena e una miniera di informazioni sulla Mileto che fu, sulle tante battaglie da lui condotte e sullo scontro anche a suon di manifesti che negli anni Sessanta ebbe con l’allora parroco don Praticò della chiesa della Ss. Trinità accusato di parteggiare e di favorire l’allora Democrazia Cristiana di Attilio Pata, l’industriale lombardo, con sangue miletese nelle vene, che in quegli anni fu sindaco della città. Ma il discorso dell’ex sindaco si spostava spesso anche sul suo Partito Repubblicano nel quale ha sempre militato, sulla sua amicizia con Ugo La Malfa, padre nobile e segretario dell’Edera, nonchè più volte ministro e vicepresidente del Consiglio sotto uno dei governi guidati dal compianto statista Aldo Moro. Ed, ovviamente, vivendo Antonio Romano, per lunghi periodo nella capitale, sui tanti girotondi, voltafaccia e sceneggiate della politica romana. Il tutto con ironia e gusto del racconto, arricchito spesso di tanti particolari coloriti e ai più sconosciuti. Ogni discorso con Antonio Romano segnava un arricchimento e un passo in più lungo le impervie strade della vita.

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