Economia & Società

Mileto, il vescovo presenta la lettera pastorale: “Al centro di tutto il popolo di Dio”

Il presule, monsignor Luigi Renzo, ha presentato la nona lettera pastorale dal titolo “Una Chiesa in stile sinodale”

Nel corso di una conferenza stampa che è tenuta ieri mattina a Palazzo San Paolo. il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo, con accanto il vicario episcopale per le comunicazioni sociali monsignor Gaetano Currà, ha presentato la sua nona lettera pastorale. Ha come titolo “Una Chiesa in stile sinodale” e sarà consegnata ai fedeli della diocesi nel corso del conferimento del mandato agli operatori pastorali, che si svolgerà nella basilica cattedrale martedì prossimo alle 17.

Nella lettera, composta da cinque capitoli, si parla, partendo “da una chiesa tutta sinodale” e citando a più riprese Papa Francesco, della parrocchia come rete, dell’accoglienza, della convivialità, dello spirito di servizio e dell’ascolto reciproco. Nella parte conclusiva, in vista dell’avvio dell’itinerario sinodale, che vedrà la comunità diocesana impegnata per tre anni, vengono elencati i sinodi celebrati nella diocesi di Mileto. Si parte con quello del 1587 quando era vescovo Marco Antonio Del Tufo che ne organizzò altri due anche negli anni successivi, del cardinale Felice Centini del 1612 e per finire quello ultimo celebrato da monsignor Vincenzo De Chiara nel 1959. Il prossimo si svolgerà, dunque, a distanza di ben 58 anni da quella storica data e vedrà tutta la diocesi con le sue 133 parrocchie e con le vicarie impegnata in un lungo cammino. Una delle prime tappe sarà la costituzione nel mese di dicembre della commissione preparatoria.

Nel documento, che susciterà sicuramente un’ampia riflessione in tutte le comunità parrocchiali, il vescovo Luigi Renzo, prendendo in prestito le parole di Papa Bergoglio mette al centro di tutto il Popolo di Dio, in quanto “un pastore non si concepisce senza un gregge, che è chiamato a servire. Il pastore è pastore di un popolo, e il popolo lo si serve dal di dentro. Molte volte si va avanti aprendo la strada, altre si torna sui propri passi perché nessuno rimanga indietro, e non poche volte si sta nel mezzo per sentire bene il palpitare della gente”. Il presule lo sottolinea a chiare lettere: “Avere al centro il popolo di Dio e prenderne la guida sicura, presuppone quel laicato adulto e maturo che non si limita a lavorare per le “cose dei preti” con mentalità di fatto clericale. Al contrario si richiedono comunità ecclesiali formate a pensare, discutere, pregare insieme; comunità disposte a discernere sulle questioni reali e a trovarvi rimedio senza risparmio di energie e di tempi”.

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