Cronaca

Oliviero Toscani rifiuta la foto con uno studente: “Sei un potenziale mafioso”

La denuncia di un allievo della quinta classe del liceo scientifico di Vibo che entusiasta aveva assistito alla lectio magistralis del fotografo al Valentianum

Coda polemica nella visita di Oliviero Toscani a Vibo Valentia. Il noto fotografo ha presentato ieri la sua mostra “Razza Umana” nei locali del Valentianum. Un evento culturale che ha attratto l’interesse non solo di studiosi ma anche di tanti giovani appassionati alla cultura in ogni sua forma e sfumatura. Tuttavia, a conclusione dei lavori, un avvenimento abbastanza increscioso ha coinvolto il diciottenne Vittorio Sibiriu che aveva chiesto di poter scattare una foto con l’artista. Un fatto che il giovane ha deciso di denunciare pubblicamente:

La denuncia. “A malincuore devo attestare che la caratteristica principale di una delle persone che consideravo tra gli artisti migliori al mondo è la presunzione. Sto parlando di Oliviero Toscani. Dico ciò in seguito alla presentazione della sua mostra fotografica tenutasi al Valentianum di Vibo Valentia in data 20 ottobre 2016. Dopo la conferenza e l’inaugurazione ho chiesto all’artista di poter avere il piacere di fare una foto insieme in modo da poter conservare uno scatto con il celebre “maestro del clic”.
La risposta è stata deludente:”No”. Un no secco e deciso seguito da affermazioni sul mio presunto status sociale. Ha giustificato il no additandomi come un potenziale “mafioso” affermando che sarei benissimo potuto esserlo poiché, a suo dire, “anche Matteo Messina Denaro non ha la faccia da mafioso eppure lo è”.
Io deluso e più che altro offeso e amareggiato dal tenore delle sue affermazioni mi sono allontanato per tornare a casa. Vorrei ricordare al signor Toscani che la principale qualità di un artista dovrebbe essere l’umlità, cosa che a quanto pare non rientra tra i termini del suo vocabolario. E, per concludere, vorrei dire che l’unica cosa che il suo atteggiamento provoca in me è lo sdegno. L’artista Toscani è di grande caratura, l’uomo molto discutibile. Dispiace assistere ad una differenza così netta tra questi due aspetti, perché vorremmo sempre, da un artista che amiamo, anche comportamenti conseguenti. Mi dispiace molto di averla conosciuta e di aver perso due ore della mia vita ad ascoltare le sue parole definite “anticonformiste” e usate “per lanciare messaggi contro i pregiudizi”, ai miei occhi adesso appaiono solamente come poco coerenti.
Se è vero che vanno sfatati i luoghi comuni dell’umanità il primo a doverlo fare – conclude Vittorio Sibiriu – è proprio lei. Essere calabrese non significa essere mafioso e dovrebbe vergognarsi di questa sua idea ottusa.”

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