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Ospedale Gioia Tauro, ecco il protocollo di legalità contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta

Il patto firmato in Prefettura a Reggio Calabria. La Piana avrà una struttura sanitaria con 352 nuovi posti letto per un investimento di 150 milioni di euro

Alla presenza del sottosegretario  alla Presidenza del Consiglio, Marco Minniti, è stato stipulato negli uffici della Prefettura di Reggio Calabria, il protocollo di legalità per la prevenzione di eventuali tentativi di infiltrazione della ‘ndrangheta nei lavori di realizzazione del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro.

Firmatari. Il protocollo è stato sottoscritto dal prefetto Michele di Bari, dal presidente della giunta della Regione Calabria Mario Oliverio, dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio, Giacomino Brancati, dall’amministratore straordinario giudiziale dell’impresa aggiudicataria dell’Opera, la “Ospedale della Piana di Goia Tauro Srl” e per la parte relativa al “monitoraggio dei flussi di manodopera”, dai sindacati di categoria della Cgil, Cisl e Uil e dal Direttore provinciale del lavoro. L’intesa prevede delle misure volte a rendere più stringenti gli adempimenti previsti dalla normativa antimafia anche mediante delle forme di controllo durante l’esecuzione dei lavori e la gestione dell’opera.

ospedale-piana-gioia-tauroPatto contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta. L’articolo 1 dell’accordo prevede che il concessionario e gli altri soggetti affidatari e sub affidatari dovranno chiedere le informazioni antimafia per tutti i settori di intervento, comprese ovviamente le attività sensibili e procedere tramite le cosiddette white list. Al secondo articolo, poi, è stato stabilito che il concessionario deve chiedere le credenziali per accedere alla Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia per l’acquisizione di informazioni antimafia prima della stipula di affidamenti sub affidamenti. Nella filiera dei lavori è previsto che i contratti di affidamento e sub affidamento rechino delle clausole che tutelino dalle infiltrazioni mafiose, come la quella risolutoria nel caso di interdittiva, con l’applicazione di una penale pari al 10% del valore del contratto salvo il diritto del committente del maggior danno. Le somme che dovessero eventualmente arrivare da queste penali saranno date in custodia al concessionario e destinate a misure per incrementare la sicurezza antimafia dell’intervento, secondo le indicazioni fissate dal prefetto. Il concessionario e gli affidatari e sub affidatari, poi, si impegnano a dare notizia all’ufficio di Governo di richieste di denaro o altre forme estorsive, comunicazione che però non esime dall’obbligo di denunciare il tutto anche alle forze dell’ordine.

Reazioni. Il prefetto Di Bari ha sottolineato l’importanza del protocollo “con il quale – spiega – si attua una sinergia istituzionale per contrastare efficacemente le infiltrazioni criminali con un controllo a raggiera di tutte le imprese interessate alla realizzazione dell’opera”.  Il governatore Oliverio, dal canto suo, ha ringraziato il prefetto “per aver dato impulso alla sottoscrizione del protocollo che consente di evitare fenomeni distorsivi e dare una nuova immagine della Calabria”. Ha concluso l’incontro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, il senatore Minniti che ha evidenziato come l’opera “sia particolarmente significativa per l’intera regione” e ha, inoltre, rilevato l’importanza del protocollo che si pone come “sperimentazione di un sistema che potrà essere replicato per gli altri interventi che saranno realizzati con i fondi pubblici di cui la Calabria, come noto, sarà destinataria”.

Ricadute economiche. Il nuovo ospedale di Gioa Tauro avrà ricadute economiche notevoli sul territorio garantendo con l’apertura della nuova struttura 352 nuovi posti letto. Un investimento di circa 150 milioni di euro. E’ una delle tre nuove strutture sanitarie di cui la Calabria si doterà. Confermati gli impegni per la costruzione degli ospedali di Vibo Valentia e della Sibaritide. Dopo la sottoscrizione del patto, ha fatto sapere il presidente della Regione, nei prossimi giorni il responsabile del Dipartimento Infrastrutture emetterà l’ordine di servizio all’impresa per la redazione del progetto definitivo, sul quale sarà poi convocata la conferenza dei servizi. L’impresa appaltante dovrà dunque presentare la progettazione esecutiva e quindi avviare l’apertura del cantiere.