Vibo, amministratori sconosciuti al fisco. Anaci: “Sentinella di legalità nei condomini”

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“Anaci Vibo Valentia non rimane indifferente difronte alle recenti notizie di cronaca locale, che parlano di amministratori sconosciuti al fisco e reati a danno dei proprietari”. Il direttivo vibonese dell’Associazione nazionale degli amministratori di condominio, di cui fanno parte l’avvocato Natalia Fiordaliso Mercuri in qualità di presidente provinciale, l’avvocato Rosa Chiaravalloti, vice presidente provinciale, il geometra Maria Zangone, segretario provinciale e il dottor Ferdinando Celeste in veste di tesoriere, interviene pertanto pubblicamente, sottolineando l’importanza di affidarsi a professionisti competenti e certificati, evitando così ogni rischio di truffe e cattive gestioni condominiali.

Le misure di prevenzione. “A tal proposito – fanno sapere dal sodalizio – si ricorda come l’Associazione, a livello locale e nazionale, si è sempre posta come sentinella di legalità con rigidi requisiti di iscrizione e permanenza in Anaci, secondo i quali sono esclusi tutti coloro che sono stati condannati per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commina la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel massimo, a cinque anni o che non sono stati sottoposti a misure di prevenzione divenute definitive, salvo che non sia intervenuta la riabilitazione. Queste disposizioni, da sempre facenti parte integranti dello statuto, hanno preceduto ed ispirato la riforma del diritto di condominio avvenuta con la Legge n.220 del 2012. L’Associazione così facendo – precisa il presidente vibonese – da un lato interviene a monte nel processo di formazione con corsi professionalizzanti e di aggiornamento come quello organizzato nello scorso mese di maggio ed in programma nel prossimo mese di ottobre, puntando sulla cultura della corretta amministrazione di condominio e vigilando sui propri iscritti con la verifica del rispetto delle norme di legge e deontologiche”.

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