Politica

L’allarme di Magdi Allam a Vibo: “L’islamizzazione è rischio concreto per l’Italia”

magdi-allam.jpg

“La percentuale dei nostri giovani  – ha chiarito il giornalista di origini egiziane – sul totale della popolazione è molto più bassa rispetto a quella dei popoli di religione islamica”

di ALESSANDRO DE SALVO

“L’Italia è a rischio islamizzazione”. Lo ha affermato Magdi Allam durante un convegno promosso dal Lions Club di Vibo Valentia presieduto da Nicola Fusca.
Il noto giornalista di origini egiziane Magdi Allam, di recente convertitosi al cristianesimo, ha spiegato che esiste un rischio concreto di islamizzazione dell’Italia, determinato principalmente da fattori demografici e migratori. La percentuale dei nostri giovani sul totale della popolazione è molto più bassa rispetto a quella dei popoli di religione islamica che invadendo in misura smisurata il territorio italiano riequilibrano pericolosamente la bilancia demografica della nostra nazione.

Diversità tra religioni. Allam si è quindi soffermato sulle differenze tra le due religioni, cristiana ed islamica, affermando di conoscerle bene entrambe. Nel cristianesimo Dio si è fatto uomo, nell’islam Allah si è materializzato nel Corano le cui regole, pertanto, devono essere osservate dogmaticamente. Si tratta, secondo Allam, di regole rigorose, inconciliabili non solo con la religione cristiana ma anche con i tradizionali valori occidentali, improntati alla libertà, alla tolleranza ed alla dignità della persona umana in quanto tale. L’islamizzazione quindi comporterebbe il venir meno dei nostri principi e dei nostri valori, che verrebbero radicalmente soppiantati.

Modifiche legislative. A margine l’intervento del magistrato Antonio Salvati, secondo il quale la cosiddetta islamizzazione potrebbe essere determinata solamente da modifiche legislative, imposte da un parlamento a maggioranza islamica, o da una guerra, ipotesi entrambe escluse dallo stesso magistrato, ma non da Allam che ha ribadito in un successivo intervento la sussistenza di un concreto pericolo in tal senso, atteso il numero incontrollato e crescente degli islamici che sbarcano sulle nostre coste, unito alla crisi demografica attraversata dal nostro Paese. In chiusura si è aperto un interessante dibattito alla presenza di molti giovani che ha seguito le apprezzate riflessioni teologiche di Don Filippo Ramondino.