Cronaca

‘Ndrangheta: “Dinasty”, ripreso a Vibo processo a carico di Domenico Mancuso

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Ripreso il dibattimento e revocata la precedente sospensione. L’operazione  è scattata ben 13 anni addietro, ma la posizione del figlio del boss era stata stralciata

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E’ ripreso stamane, dopo una precedente revoca della sospensione del processo, il dibattimento che vede imputato di associazione mafiosa Domenico Mancuso, 41 anni, figlio del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Mancuso di Limbadi, e fra i principali imputati del processo nato dall’operazione “Dinasty-Affari di famiglia” scattata nell’ottobre del 2003. L’udienza è servita al pubblico ministero della Dda di Catanzaro, Saverio Vertuccio, per chiedere al Tribunale collegiale l’escussione in aula dei primi testi della pubblica accusa.

Domenico Mancuso

Domenico Mancuso

La ripresa del processo è stata resa possibile dal deposito di una perizia del professore Giulio Di Mizio, medico legale e perito del Tribunale che ha riscontrato nell’imputato un deficit cognitivo di grado lieve non incidente sulla capacità di stare in giudizio. Il pubblico ministero, Saverio Vertuccio, ha dal canto suo oggi prodotto al Tribunale le sentenze definitive degli altri tronconi del processo nato dall’operazione “Dinasty” (i processi celebrati con rito ordinario e quelli con rito abbreviato).

Domenico Mancuso viene indicato dalla Dda di Catanzaro, sulla scorta delle indagini svolte all’epoca dalla Squadra Mobile di Vibo, come fra i principali elementi dell’articolazione mafiosa della “famiglia” Mancuso che fa capo al padre Giuseppe Mancuso ed allo zio Diego Mancuso. (g.b.)

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