Cronaca

Porto d’armi e falsi certificati: gli indagati a Vibo e Palmi (NOMI)

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Coinvolti pure i presidenti delle sezioni di tiro a segno nazionale di Palmi e Roccella Jonica, più 20 vibonesi fra cui pure l’ex presidente di Confindustria Vibo

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Falso ideologico, uso di atti falsi, distruzione e occultamento di atti veri, favoreggiamento personale Questi i reati, a vario titolo, contestati dalle Procure di Vibo Valentia e di Palmi che hanno chiuso le indagini preliminari condotte dalla Divisione di polizia amministrativa diretta da Stanislao Caruso della Questura di Vibo Valentia. Fra gli indagati vi sono numerose persone richiedenti la licenza di porto di fucile nonché pubblici ufficiali in servizio nelle sezioni di tiro a segno nazionale di Palmi e Roccella Jonica.

palmi-tribunale

Gli indagati vibonesi per i quali sono state chiuse le indagini da parte della Procura di Palmi (pm Valentina Giammaria) sono: Giuseppe Corigliano, 21 anni, di Mileto; Domenico Pettè, 44 anni, di Jonadi; Antonio Gentile, 55 anni, di Jonadi, già presidente provinciale di Confindustria Vibo ed attualmente nel direttivo degli industriali vibonesi quale past president; Domenico Cirillo, 36 anni, di Fabrizia; Edmondo Torchia, 34 anni, di Pizzo Calabro; Michele Costanzo, 33 anni, di Briatico; Paolo Capria, 33 anni, di Rombiolo; Giovanna Capria, 22 anni, di Rombiolo; Giuseppe Romano, 33 anni, di San Calogero; Giuseppe Borello, 20 anni, di Vibo Valentia; Domenico Mazza, 20 anni, di Jonadi; Francesco Catania, 20 anni, di Vibo Valentia; Michele Baldo, 43 anni, di San Gregorio d’Ippona; Pasqualino Costantino, 48 anni, di Nicotera; Massimo Casuscelli, 40 anni, di Briatico; Alessandro Fresca, 26 anni, di Jonadi;

Di Palmi sono invece gli indagati: Giuseppe Gaudioso, 56 anni, presidente della sezione di tiro a segno nazionale di Palmi; Antonio Schipilliti, 51 anni, di Palmi, istruttore di tiro nel poligono palmese.

Tribunale Vibo

La Procura di Vibo Valentia (pm Barbara Buonanno) ha chiuso le indagini per: Davide Giuliano, 20 anni, di Brivadi, frazione del comune di Ricadi; Vincenzo Deodato, 22 anni, di Jonadi; Pasquale De Masi, 21 anni, di Sorianello; Alfredo Ursino, 67 anni, di Roccella Jonica (Rc), presidente della sezione di tiro a segno di Roccella; Salvatore Corigliano, 57 anni, di Vibo Valentia; Vincenzo Roccisano, 72 anni, di Roccella Jonica, istruttore di tiro a segno di Roccella.

Al centro delle contestazioni della Procura di Palmi, una serie di atti falsi che sarebbero stati formati da Giuseppe Gaudioso, in qualità di presidente della sezione di turo a segno nazionale di Palmi, per favorire i permessi ad ottenere il rilascio delle licenze di porto d’armi di tutti gli altri indagati che avrebbero concorso nel reato di falso ideologico. Al solo Giuseppe Gaudioso viene poi contestato pure il reato di falso materiale commesso da pubblico ufficiale per la distruzione o l’occultamento di quattro diplomi di idoneità al maneggio delle armi di altri quattro indagati. Ad Antonio Schipilliti viene infine contestato il reato di favoreggiamento personale poichè, quale istruttore di tiro all’interno del poligono denominato “Tiro a segno nazionale sezione dio Palmi”, avrebbe reso “false e reticenti dichiarazioni” ai poliziotti del Commissariato di Palmi in merito alle modalità di rilascio della certificazione di idoneità al maneggio delle armi da parte di 13 vibonesi (indagati).

fucile che spara

La Procura di Vibo contesta invece il reato di uso di atto falso a Davide Giuliano, Vincenzo Deodato e Pasquale De Masi, i quali avrebbero presentato lo scorso anno, agli uffici pubblici preposti, delle istanze finalizzate al rilascio della licenza di porto di fucile allegando il diploma di idoneità al maneggio delle armi rilasciato dalla sezione tiro a segno di Roccella Jonica, usando atti ritenuti dagli inquirenti non veritieri. Falso ideologico è l’accusa contestata dalla Procura di Vibo a Alfredo Ursino, Davide Giuliano, Vincenzo Deodato, Vincenzo Roccisano, Pasquale De Masi  e Salvatore Corigliano in relazione ai diplomi di idoneità al maneggio di armi. Il reato di favoreggiamento personale viene contestato al solo Vincenzo Roccisano il quale avrebbe reso false dichiarazioni alla polizia giudiziaria per favorire Alfredo Ursino, mentre al solo Salvatore Corigliano vengono contestate delle violazioni di legge in quanto all’interno di un poligono privato di Drapia, nel Vibonese, avrebbe consegnato a Davide Giuliano “privo di qualsivoglia requisito per maneggiare un’arma da fuoco”, una pistola facendogli esplodere diverse cartucce. (g.b.)

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