Economia & Società

Legambiente, il mare calabrese “sotto la minaccia” della mancata depurazione

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Dei 24 punti monitorati con la campagna Goletta verde ben 18 hanno evidenziato cariche batteriche oltre i limiti consentiti: nel ‘mirino’ ancora una volta foci di fiumi, torrenti e canali

di Ilaria Lenza

Canali, fiumi e torrenti. Corsi d’acqua più o meno importanti il cui tragitto finisce nel mare, dove spesso finiscono pure riversati gli scarichi, in qualche caso non adeguatamente depurati. Un fattore di inquinamento ormai ben conosciuto e sul quale Legambiente da anni “indaga”, spingendosi con la sua “Goletta verde” lungo la costa, per verificare lo stato di salute del mare calabrese. La campagna, realizzata con il contributo del Consorzio obbligatorio degli oli usati e il sostegno dei partner tecnici Nau e Novamont, non ha incassato colpi di scena neppure per questa edizione 2016. Al contrario, quel che ne è venuto fuori conferma una triste tendenza: “Le coste calabresi continuano a subire la minaccia della mancata depurazione”. Già, perché dei 24 punti della costa messi sotto osservazione Goletta verde ne ha “bocciati” 18, per la presenza di “cariche batteriche elevate”, con situazioni talvolta ben oltre la staffetta del limite imposto per legge.

I “malati cronici”. Fra questi 18 punti “evidenziati” da Legambiente non sono mancati i grandi ritorni, ossia quei casi in cui si è verificata la riproposizione di una carica batterica in luoghi già precedentemente posti sotto osservazione con esito negativo: i “malati cronici”, inquinati da anni. “Da addirittura sette consecutivi – si evidenzia – la foce del torrente Caserta, nei pressi dello scarico del depuratore sul lido comunale a Reggio Calabria, dov’è alta la presenza di bagnanti, e lo scarico presso il lungomare Cenide a Villa San Giovanni; da sei anni, invece, la foce del canale sulla spiaggia di “Le Castella” a Isola Capo Rizzuto e la foce fiume Mesima a San Ferdinando”. Situazioni particolari, per le quali Legambiente chiede che l’emergenza depurativa arrivi in cima alle priorità della Regione.

goletta verde

Il monitoraggio. Nella ricerca della salubrità, Goletta verde non si muove certo a caso: i punti sottoposti a monitoraggio vengono scelti con cura, attraverso il criterio del “maggior rischio presunto di inquinamento”. Da qui l’esame più accurato effettuato in prossimità di corsi d’acqua e canali con “scarico” lungo lo spiagge. “Queste situazioni – si spiega – sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare”. Con il suo laboratorio mobile, Legambiente ha eseguito una serie di rilievi, concentratisi tra l’11 e il 13 luglio, il cui risultato è contenuto nel dossier. I punti sottoposti ad osservazione sono quelli segnalati dai circoli e dai cittadini con il servizio “Sos Goletta”. “I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali,Escherichia coli) e abbiamo considerato – si precisa – come ‘inquinati’ i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e ‘fortemente inquinati’ quelli che superano di più del doppio tali valori”.

Goletta verde: rilievi, analisi e osservazioni sul mare calabrese (FOTO) Goletta verde, dai problemi alle soluzioni: “Servono controllo e depurazione efficiente”

Reggio e provincia. Dei sei punti sottoposti ad osservazione, solo uno è risultato essere contenuto nei limiti di legge rispetto alla presenza di cariche batteriche. La spiaggia in corrispondenza di piazza Porto Salvo a Melito di Porto Salvo ha infatti ottenuto il giudizio positivo. “Giudizio di fortemente inquinato, invece, per i prelievi effettuati alla foce del canale Fiumarella a Brancaleone, alla foce del torrente Caserta nei pressi del lido comunale a Reggio Calabria; allo scarico presso il lungomare Cenide di Villa San Giovanni; alla foce del fiume Mesima a San Ferdinando. Inquinato invece il giudizio per quello alla foce del fiume Petrace a Gioia Tauro”.

Vibo Valentia e provincia. Analoga situazione nel Vibonese, con cinque punti considerati “fortemente inquinati” su sei: “Alla foce del fiume Angitola in località Calamaio a Pizzo; alla foce del fosso Sant’Anna a Bivona di Vibo Marina; alla foce del torrente Murria a Briatico; alla foce del torrente Ruffa a Ricadi e alla foce del torrente Britto a Marina di Nicotera. Seppure quest’ultimo punto – si chiarisce – non coincide con la spiaggia che nei giorni scorsi finì sotto l’attenzione dell’opinione pubblica a causa delle vibrate proteste dei cittadini di Nicotera, Legambiente chiede all’amministrazione e all’Arpa Calabria di proseguire negli approfondimenti delle possibili situazioni di rischio per la salute dei bagnanti”. Nei limiti, invece, il punto in corrispondenza della foce del torrente Arbona, in secca, nella frazione di Santa Domenica di Ricadi.

Cosenza e provincia. Poco meglio, Cosenza, con tre punti su cinque “fortemente inquinati”: “Alla foce del fiume Noce a Tortora; alla foce del fiume Parise a Bonifati; alla foce del canale sulla spiaggia di Villapiana Lido all’altezza di via Graziano. Nei limiti di legge gli altri due campionamenti alla foce del fiume Lao a Scalea e alla spiaggia libera tra Diamante e Belvedere marittimo all’altezza del depuratore”.

Catanzaro e provincia. Tre punti esaminati nel Catanzarese, con due dal carico inquinante ritenuto superiore al consentito: “Giudizio di fortemente inquinato per quello alla foce del torrente Zinnavo a Lamezia Terme e di inquinato per quello alla foce del torrente Tridattoli a Capo Suvero di Gizzeria. Entro i limiti, quello alla spiaggia di Caminia a Stalettì”.

Crotone e provincia. Quattro i prelievi a Crotone e provincia, di cui tre oltre i limiti: “Fortemente inquinati quelli alla foce del fiume Neto tra Strongoli e Crotone e in prossimità del canale sulla spiaggia in località Le Castella di Isola di Capo Rizzuto, zona quest’ultima che vede un’altissima presenza di bagnanti. Inquinato quello alla foce del fiume nei pressi di via Conchiglie a Crotone. Nella norma l’altro prelievo effettuato a Isola di Capo Rizzuto, presso la spiaggia Marinella”.

ECCO A SEGUIRE LA TABELLA ELABORATA DA LEGAMBIENTE

I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN CALABRIA*

 *prelievi effettuati tra il 11 e il 13 luglio 2016

PV

COMUNE

LOCALITÀ

PUNTO

GIUDIZIO

RC Brancaleone Fiumarella Foce canale Fiumarella Fortemente Inquinato
RC Melito di Porto Salvo Spiaggia in corrispondenza di piazza Porto Salvo Entro i limiti
RC Reggio Calabria Reggio Calabria Foce torrente Caserta (Lido Comunale) Fortemente Inquinato
RG Villa San Giovanni Lungomare Cenide scarico presso lungomare Ceneide altezza civico 47 Fortemente Inquinato
RC Gioia Tauro Foce fiume Petrace Inquinato
RC San Ferdinando Foce fiume Mesima Fortemente Inquinato
VV Pizzo Calamaio Foce fiume Angitola Fortemente Inquinato
VV Vibo Marina Bivona Foce fosso S. Anna Fortemente Inquinato
VV Briatico Lungomare Foce torrente Murria Fortemente Inquinato
VV Ricadi Frazione di Santa Domenica di Ricadi, Formicoli Spiaggia presso Foce torrente Arbona Entro i limiti
VV Ricadi Torrente Ruffa Foce torrente Ruffa Fortemente Inquinato
VV Marina di Nicotera Lido Medameo Foce torrente Britto Fortemente Inquinato
CS Tortora Foce fiume Noce Fortemente Inquinato
CS Scalea Foce fiume Lao Entro i limiti
CS Diamante/Belvedere marittimo spiaggia libera all’altezza del depuratore Entro i limiti
CS Bonifati Parise Foce fiume Parise Fortemente Inquinato
CZ Gizzerìa Capo  Suvero Foce torrente Tridattoli Inquinato
CZ Lamezia Terme Foce torrente Zinnavo Fortemente Inquinato
CS Villapiana Villapiana Lido Foce canale spiaggia altezza via Graziano Fortemente Inquinato
KR Strongoli/Crotone Marina di Strongoli Foce fiume Neto Fortemente Inquinato
KR Crotone Foce fiume nei pressi di via Conchiglie Inquinato
KR Isola di Capo Rizzuto presso spiaggia Marinella Entro i limiti
KR Isola di Capo Rizzuto Le Castella foce del canale, spiaggia a destra del castello Fortemente Inquinato
CZ Stalettì Caminia spiaggia di Caminia Entro i limiti