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Statale 107, Lucarelli accusa: “Viadotto Cannavino a rischio crollo”. L’Anas rassicura

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E’ di nuovo la blogger Selvaggia Lucarelli a indignare la rete puntando il dito contro il viadotto Cannavino ma l’Anas rassicura

Scoppia la polemica in rete sul viadotto Cannavino, situato sulla statale 106 “Silana-Crotonese”, oggetto di una richiesta d’attenzione inoltrata nei giorni scorsi dal governatore Mario Oliverio al capo compartimento dell’Anas regionale. Ed è di nuovo la blogger Selvaggia Lucarelli a scatenare l’indignazione “social” scrivendo direttamente al premier Matteo Renzi una lunga lettera.

Caro Matteo Renzi,
quando lei arriva col suo Air Force Renzi a Fiumicino, che strada fa per arrivare a Palazzo Chigi? Immagino faccia la Roma-Fiumicino, poi l’Aurelia, poi che so, Mura vaticane, Cola di Rienzo, via del Corso, Piazza Colonna. Ecco. Forse dovrà vedersela con qualche buca, al massimo. O col traffico. Ma tanto lei mette la sirena, che je frega. Bene. Lei si immagini invece di dover percorrere un ponte. Un ponte a qualche centinaio di metri da terra dall’aria sinistra, vetusto, con una crepa centrale che lo taglia in due e che costringe la sua auto blu a fare qualche montagna russa perché la strada presenta avvallamenti all’altezza di quella crepa.

fotoImmagini di dover avere paura ogni volta che va a Palazzo Chigi o a casa sua a Firenze o sulla neve a fare il figo sulla pista nera. Paura di morire perché qualcuno si è dimenticato di quel ponte. Sa perchè le dico questo Matteo Renzi? Perché in Calabria c’è un ponte, il ponte di Celico (o viadotto Cannavino) che fa paura a tanta gente. E sa, non è un ponte secondario su cui passano un carretto e qualche gregge di pecore ogni tanto. È un’arteria tra le più importanti della Calabria e la percorrono persone che vanno a lavorare, turisti che visitano la Sila, le coste e le tante bellezze della Calabria, studenti che vanno all’Università di Cosenza, insomma, quelle persone normali che poi piangiamo quando vi svegliate troppo tardi. Che non hanno, metaforicamente e non, un’altra strada da percorrere per salvarsi la pelle.

foto 2E allora Matteo Renzi le chiedo una cosa a nome dei tanti calabresi che mi hanno chiesto di aiutarli a parlare di questo ponte, di questa paura, di questa tragedia annunciata. Non vada al sud a presenziare ai funerali di gente che è morta perché si poteva fare di più in fatto di sicurezza o di manutenzione o di controlli o di prevenzione o di quello che vuole lei. Non vada a fare il gradasso annunciando lavori su tratte che sono buone per i titoli in prima pagina. Vada in quel sud di cui non si ricorda nessuno e ci vada prima che le cose accadano. Vada ad ascoltare i vivi, non a piangere i morti. Digiti su Google “ponte di Celico paura” e scoprirà che i calabresi con petizioni, filmati, articoli sui quotidiani e siti locali la loro voce stanno cercando di farla sentire in tutti i modi. Scoprirà che si’, ci sono state mezze promesse, l’anas che riconosce la necessità di un intervento ma resta vaga, Delrio che se ne è vagamente occupato a marzo con una firma su un documento e poi nulla, la protezione civile che aveva già monitorato il ponte nel 2006 (10 anni fa!) perché qualcosa non andava e infine il succo della questione che è, sembra, “ci muoviamo nel 2017 se ci sono i soldi”. Nel frattempo su quel ponte tanti calabresi e non continuano a passare col cuore in gola, non vedendo l’ora di sentire le ruote della loro macchina toccare un asfalto che non sia sospeso nel nulla. Ci pensi, mentre va a Palazzo Chigi lamentandosi di qualche buca per cui ora, per giunta, può pure dare la colpa alla Raggi.

A stretto giro arrivano le precisazioni dell’Anas: “Anas non si è “dimenticata” del viadotto Cannavino sulla strada statale 107 “Silana-Crotonese”. E’ vero che presenta un’accentuata flessione in corrispondenza delle travi tampone, ma è altrettanto vero che non è a rischio di crollo. Lo hanno già certificato il Politecnico di Bari, gli esiti di prove di carico statiche, dinamiche e sui materiali, una rete di monitoraggio a prismi ottici, disposti lungo i due versanti laterali del viadotto. Ciò non toglie che sul viadotto si debba intervenire con un intervento di manutenzione. La progettazione esecutiva è in fase di completamento. Entro l’anno in corso sarà avviata la fase di gara e nel corso del 2017 saranno avviati i lavori del valore di circa un milione e mezzo di euro.

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