Vibo, l’incubo dell’alluvione 2006: le Marinate dieci anni dopo la tragedia (FOTO)

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Tre ore di pioggia battente, poi il nubifragio e l’epilogo tragico. A 10 anni da quel giorno si impone una riflessione, il ricordo, ma pure la programmazione di interventi di sicurezza

di ILARIA LENZA

Il cielo sgombro dalle nuvole praticamente in ogni parte d’Italia, fatta eccezione per una perturbazione, apparentemente sotto controllo, localizzata sul territorio vibonese. L’acqua cade giù, come in un qualunque temporale estivo, in modo inaspettato, inatteso. Per ore il cielo su Vibo resta grigio e cupo, nell’aria poco dopo densa di umido misto a tragedia. La pioggia pesante per 180 minuti interminabili batte sull’asfalto, incessantemente. Tutto regolare, secondo i metereologi del momento. Ma regolare non è, e a Vibo lo si capisce da subito. Le nuvole sulla città e sulle sue frazioni oscurano gioie e attimi di un giorno di estate qualunque, al quale invece andrà negli anni in quella stessa data il pensiero di ogni persona in qualche modo segnata dalla violenza della natura. Il temporale in tre ore di pioggia battente diventa un nubifragio di proporzioni mai viste, inedite per il Vibonese. Il traffico lungo le strade si blocca, le macchine frenano in balìa dell’acqua e la gente per strada o nei piani bassi delle abitazioni raggiunge tetti e alture nel tentativo di mettersi in salvo. Scene di panico, scene da telegiornale, di quelle che si lasciano guardare in tv quando riguardano altri. Stavolta, però, è il Vibonese ad andare in onda sui notiziari di tutte le reti, perché è tragedia, tragedia e morte. Quattro persone, tra cui un bambino di appena 15 mesi, perderanno la vita inghiottiti dall’acqua in quel 3 luglio del 2006.

alluvione 3 luglio 2006 vibo

Dieci anni dopo. Un giorno distante da questa domenica 10 anni, ma nella mente di ogni vibonese rimasto vivido come fosse presente, non passato. Negli occhi delle Marinate c’è ancora il fango, la scia di terra mista ad acqua e di colore marrone; c’è la ferita profonda inferta al territorio. A dieci anni di distanza da quel tragico giorno, tra le immagini impresse nella memoria, riaffiorano i volti ed i nomi delle vite recise dalla furia di una natura violentata. Riaffiora, soprattutto, il terrore per quell’onda di fango, sotto cui giacciono sogni e fatiche. Ma pure emergono le tante espressioni di solidarietà, tra indifferenze e inadeguatezze, tra la necessità, ancora viva, di programmare interventi di messa in sicurezza.

alluvione vibo

Messa in sicurezza: imperativo morale. “La ricorrenza del decennale dell’alluvione ci impone, oltre la doverosa commemorazione, di riflettere, alla luce del tempo trascorso, sugli interventi per la messa in sicurezza del nostro territorio e sulla responsabilità che come cittadini sentiamo di avere”. Perché la natura prima o poi torna a presentare il conto, lo stesso pagato dal Vibonese dieci anni fa. E per il decimo anniversario dell’alluvione del 2006, il Forum delle associazioni di Vibo Marina, che si propone come spazio d’incontro e di dialogo tra le diverse realtà associative presenti e operanti nel nostro territorio, ha raccolto il bisogno delle popolazioni di ritrovarsi per fare memoria del passato e riflettere insieme per il futuro. L’auspicio del Forum nel proporre queste iniziative è che i cittadini e le Istituzioni, le associazioni e le realtà produttive ed imprenditoriali si sentano coinvolti in un cammino che conduca all’elaborazione di progetti e piani strutturali che alla promozione del progresso socio-economico associno, nel superiore interesse del bene comune, il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, per essere tutti insieme responsabili protagonisti della vita delle comunità. Un modo per stimolare l’impegno della società civile per non dimenticare, attraverso una tre giorni d’iniziative.  “Un ricordo che fa parte del nostro tempo e della memoria di una comunità, che deve essere attenta e solidale, un’azione importante della mente e del cuore, di alto valore civico che va preservata e rispettata, una pausa per riaprire “i cassetti della memoria”, rivivere volti e luoghi, guardare alla realtà presente, immaginare un futuro migliore”.

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Le commemorazioni. Nella giornata in cui ricorre il decimo anniversario dalla tragedia, si terrà la premiazione dei progetti per la rigenerazione del Pennello, quartiere più colpito dal nubifragio. Il primo evento programmato, nell’ambito di una tre giorni di commemorazioni. Ecco il programma degli appuntamenti: 3 luglio 2016, ore17, premiazione concorso di idee “Rigenera Pennello”: 10 anni dopo l’alluvione, nell’Hotel Cala del Porto. Ore19, fiaccolata da Bivona a Vibo Marina, con inizio a Bivona – piazzale chiesa parrocchiale – dove sarà piantato l’“Albero della Memoria”. Si proseguirà quindi lungo il Pennello sino al piazzale Capannina di Vibo Marina ove vi sarà un momento di preghiera e commemorazione. 4 luglio 2016, ore 19, apertura mostra fotografica sull’alluvione nella sala auditorium “Giubileo 2000” Vibo Marina, la mostra nei giorni successivi si svolgerà nella piazza di Vibo Marina. Ore 21.45, rappresentazione teatrale “Fango”, di Emanuele Bonaventura – nell’auditoriun “Giubileo 2000”, via S. Anna, Vibo Marina. 5 luglio 2016, ore 14.30, collegamento tv con una emittente locale. Per non dimenticare.

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