Cronaca

Golden Jail: chieste 5 condanne per gli “amici” del narcotrafficante Vincenzo Barbieri

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Tre anni a testa la richiesta di pena formulata dalla Dda di Catanzaro al Tribunale collegiale. Fra gli imputati, tutti di Vibo Valentia, anche due donne

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di GIUSEPPE BAGLIVO

Complessivi 15 anni di reclusione complessivi la confisca di due auto di lusso. Queste le richieste di pena formulate nel pomeriggio dal pm della Dda di Catanzaro, Saverio Vertuccio, al Tribunale collegiale di Vibo Valentia nel processo nato dall’operazione antimafia denominata “Golden Jail”, scattata ad opera della Dda di Bologna nell’aprile 2011 con il sequestro di beni per 10 milioni di euro, riconducibili per l’accusa a Vincenzo Barbieri – ucciso a San Calogero il 12 marzo 2011 – e già condannato per narcotraffico nell’operazione “Decollo”. L’operazione è poi passata per competenza territoriale alla Dda di Catanzaro.

Gli imputati rispondono di intestazione fittizia di autovetture di lusso e grossa cilindrata, fra Mercedes da 70mila euro e Porsche Cayenne da 130mila euro, al fine di far eludere le misure di prevenzione patrimoniali. Auto di lusso nella disponibilità del narcotrafficante internazionale di cocaina, Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero il 12 marzo 2011 all’età di 54 anni.

toga

Tre anni a testa la richiesta di pena formulata dal pm per: Marika Aiello, 31 anni, (avvocato Giovanni Vecchio); Concetta Santacroce, 27 anni (avvocato Francesco Muzzopappa); Giuseppe Fortuna, 31 anni (avvocato Muzzopappa); Bruno Cortese, 38 anni (avvocati Giuseppe Di Renzo e Patrizio Cuppari); Vincenzo D’Amato, 40 anni (avvocato Vincenzo Pugliese). Gli imputati, tutti di Vibo Valentia, sono accusati (i primi quattro) di aver fatto da prestanomi al narcotrafficante Barbieri nell’intestazione fittizia di una Merdes Ml, il quinto di un Porsche Cayenne.

Nel corso del processo, al fine di rafforzare il quadro accusatorio, è stato nelle precedenti udienze ascoltato anche il collaboratore di giustizia Raffaele Moscato (leggi qui: Il pentito Moscato accusa gli amici di Vincenzo Barbieri )

squadra mobile

Secondo gli accertamenti compiuti dalla Squadra Mobile di Bologna, l’auto regalata da Vincenzo Barbieri alla sua compagna dell’epoca, Marika Aiello, è stata poi intestata a Concetta Santacroce ed in seguito a Bruno Cortese. Concetta Santacroce e l’allora fidanzato Giuseppe Fortuna (altro imputato del processo) secondo la polizia bolognese avrebbero dimorato in un appartamento di Bologna a spese del broker della cocaina Vincenzo Barbieri ed in cambio avrebbero fatto da prestanomi nell’intestazione fittizia del bene (la Mercedes da 70 mila euro) riconducibile al narcotrafficante.

Gli inquirenti in occasione delle perquisizioni trovarono nell’abitazione a Vibo di Concetta Santacroce anche un bossolo esploso di pistola prelevato sul luogo dell’omicidio di Vincenzo Barbieri avvenuto a San Calogero.

Dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente Lucia Monaco, a latere i giudici Vincenza Papagno e Giovanna Taricco) sono in corso le arringhe difensive degli avvocati degli imputati tese a dimostrare l’estraneità dei rispettivi assistiti dalle accuse.

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