Cronaca

Trafugate pergamente dall’Archivio di Stato: recuperate e sequestrate

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Si tratta di “antifonari”, manoscritti utilizzati nelle liturgie ecclesiastiche, in lingua latina e greca. Le pergamene risultavano ufficialmente smarrite nel corso di un trasloco

Oggi, 15 giugno 2016, alle ore 10, a Cosenza, nella sala conferenze di “Palazzo Arnone”, sede del Polo Museale della Calabria, si è tenuta una conferenza stampa, nel corso della quale il procuratore capo della Procura di Castrovillari (Cs), dott. Eugenio Facciolla, hanno indicato i dettagli delle operazioni che hanno consentito il recupero, ad opera dei carabinieri del nucleo Cc Tpc di Cosenza, di importanti pergamene trafugate dall’archivio di stato di Cosenza.

I dettagli.  I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza hanno recuperato e sequestrato 17 preziose pergamene trafugate dall’Archivio di Stato di Cosenza tra il 2003 e il 2009. L’operazione e’ stata coordinata dal procuratore di Castrovillari (Cs), Eugenio Facciolla, e dal sostituto Angela Continisio. Le pergamene, che sono state individuate a Cassano Ionio (Cs), risalgono ad un periodo che va dall’inizio del XVI secolo alla prima meta’ del XVIII secolo. Si tratta di “antifonari”, manoscritti utilizzati nelle liturgie ecclesiastiche, in lingua latina e greca. Le pergamene risultavano ufficialmente smarrite nel corso di un trasloco. “Siamo partiti – ha detto Eugenio Facciolla, procuratore di Castrovillari (Cs), partecipando stamattina, a Palazzo Arnone, alla conferenza stampa degli inquirenti – da una segnalazione per un’altra vicenda, che riguardava un annuncio su un sito commerciale relativa a un’opera trafugata, ma poi i Carabinieri, perquisendo la casa di un cinquantenne, che e’ stato denunciato, sono stati bravissimi a vedere che c’era anche altro. Crediamo – ha aggiunto Facciolla – che ci sia una rete di livello nazionale o sovranazionale di soggetti coinvolti dietro questi trafugamenti”.
Il capitano Carmine Gesualdo, del Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri, ha detto che le pergamene recuperate “hanno un notevole valore economico e ne risultato scomparse in tutto una novantina”. (AGI)

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