Cronaca

‘Ndrangheta, confiscato patrimonio ad un pluripregiudicato calabrese

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I finanzieri del Comando provinciale di Perugia hanno eseguito un’ordinanza di confisca nei confronti di un pluripregiudicato di Cirò Marina, nel crotonese, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta e già condannato, con sentenza passata in giudicato, per responsabilità in un vasto traffico di sostanze stupefacenti che riguardò il capoluogo umbro.

Le indagini. A seguito della pronuncia è stata avviata un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Perugia, eseguita dagli specialisti del Gico delle Fiamme Gialle, che ha portato ad individuare un patrimonio, considerato come il frutto del reimpiego di capitali illeciti, che l’uomo avrebbe intestato fittiziamente alla moglie ma, di fatto, nella sua piena e incondizionata disponibilità.

Il soggetto. La carriera criminale del pregiudicato calabrese, iniziata nei primi anni ’90 – spiegano gli inquirenti – aveva raggiunto il suo apice con un omicidio commesso nel 2012 a Roma. Nel corso degli anni avrebbe così accumulato notevoli disponibilità economiche, poi reimpiegate anche per l’acquisto di beni mobili ed immobili. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle perugine, eseguite sia nei suoi confronti che del nucleo familiare, avrebbero ricostruito analiticamente i flussi di denaro e i singoli investimenti effettuati, dimostrando – secondo gli investigatori – una sperequazione tra i redditi leciti, dichiarati al fisco, e l’incremento patrimoniale accertato.

L’operazione. Al termine della minuziosa analisi reddituale i militari hanno così delineato e rapportata alla Procura del capoluogo umbro la presunta sproporzione tra i beni riconducibili al condannato e la sua reale capacità contributiva. La Direzione distrettuale antimafia, concordando con le valutazioni dal Gico ha così richiesto la confisca di un appartamento e delle relative pertinenze a Cirò Marina, nel crotonese, di tre autoveicoli e di disponibilità bancarie: il tutto per un valore complessivo di circa 300 mila euro. I beni verranno a breve messi a disposizione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

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