Cronaca

‘Ndrangheta: la gestione delle cerimonie religiose a Briatico nelle mani dei clan

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E’ quanto emerge dall’inchiesta “Costa pulita” della Dda che dedica un capitolo alle ingerenze degli Accorinti nell’Affrontata e nella processione a mare della Madonna

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di GIUSEPPE BAGLIVO

Che fra le caratteristiche della ‘ndrangheta vi sia anche un profondo e distorto legame con il mondo religioso è ormai assodato da anni. Non fa eccezione in tal senso il paese di Briatico dove – come emerge chiaramente dall’inchiesta “Costa pulita” – da anni la “famiglia” Accorinti si sarebbe data da fare per organizzare in prima persona cerimonie, feste e processioni. Un modo, secondo gli inquirenti, per manifestare all’esterno tutto il loro “potere”, complice una sub-cultura mafiosa ed una popolazione locale spesso silente e accondiscendente verso un “modus operandi” preoccupante quanto palese ed oggetto in questo caso pure di dura condanna da parte di due sacerdoti che hanno operato a Briatico, in alcuni casi costretti a subire i soprusi dei clan.

Briatico Madonna

La processione a mare della Madonna del Monte Carmelo. Si svolge ogni anno a Briatico il 15 luglio e rende omaggio alla statua della Madonna del Monte Carmelo. La statua della Vergine, dopo una breve processione a terra, viene collocata a bordo di un’imbarcazione nei pressi del porticciolo di Briatico e successivamente trasportata lungo la costa in segno di profonda devozione.

Negli ultimi anni, però, la gestione dell’intero evento, ivi compreso l’approntamento della nave utilizzata per il trasporto del fercolo, risulta essere stata (come documentano i carabinieri) “appannaggio esclusivo – rimarca la Dda di Catanzaro – della ‘ndrina Accorinti”.

Antonino Accorinti

Antonino Accorinti

Agli atti finisce così la cerimonia svoltasi il 15 luglio del 2012, con la statua della Madonna trasportata a bordo dell’imbarcazione denominata “Etica” e “condotta – scrivono gli inquirenti – dallo stesso Antonino Accorinti”, ovvero da quello che viene indicato come il capo dell’omonimo clan, seguita da altre imbarcazioni. A bordo della motonave i carabinieri hanno segnalato la presenza di: Carmela Napoli, moglie di Nino Accorinti, Pamela Napoli, figlia di Nino Accorinti, Salvatore Muggeri, genero di Nino Accorinti, Francesco Marchese, nipote di Nino Accorinti, Giuseppe Armando Bonavita, figlio di Pino Bonavita”. Oltre a tali persone, ad avviso degli investigatori, a bordo del natante vi erano anche “comuni cittadini, due sacerdoti, alcuni musicanti ed un vigile urbano”.

Prostituzione minorile sacerdote

Le imposizioni ai sacerdoti. Per gli inquirenti, ci si trova dinanzi ad una “vera e propria forma di imposizione, operata dalla ‘ndrina su don Salvatore Lavorato”, già parroco dal 2009 della parrocchia di San Nicola di Briatico e della parrocchia di San Leone Magno di San Leo di Briatico. Quest’ultimo, in ossequio a specifiche direttive avute dalla Diocesi di Mileto – Tropea – Nicotera, si “sarebbe inizialmente opposto – spiegano i magistrati della Dda – allo svolgimento delle celebrazioni pagane conseguenti alla festa della Madonna a mare. Nello specifico emerge la volontà degli Accorinti di organizzare – in costanza con la tradizionale processione a mare – una festa con la partecipazione di un gruppo musicale e con l’esplosione di alcuni giochi pirotecnici”. Alla fine, secondo gli investigatori, la pressione e l’insistenza di Antonio Accorinti”, figlio di Nino, “riescono a spuntarla sul prelato”. Ecco così che Antonio Accorinti si sarebbe occupato “di contattare un gruppo folk denominato Zona Briganti, spiegando ad un uomo non meglio identificato modalità e forme di pagamento per il compenso degli artisti”, con il reperimento dei fondi che sarebbe stato operato in una comunità di cittadini di Briatico presente a Milano. Antonio Accorinti, ad avviso degli investIgatori, sarebbe arrivato “addirittura a far modificare la data della novena per il tramite dell’assessore comunale Sergio Bagnato”. 

Antonio Accorinti

Antonio Accorinti

Anche nel 2010 Antonio Accorinti si sarebbe prodigato nell’organizzazione della festa. “In particolare – evidenziano i pm Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni – si è impegnato a contattare la cantante Ivana Spagna che si è esibita nella serata del 16 luglio 2010”. Illuminanti per i magistrati sono a tal proposito le dichiarazioni di don Luigino Fuschi, precedente parroco di Briatico il quale ha confermato la “totale predominanza nelle manifestazioni religiose di Briatico da parte degli Accorinti”, con la popolazione locale che non avrebbe mai, a detta del prelato, coadiuvato lo stesso, “fatta eccezione per poche persone le quali non erano serene”, nell’organizzazione della ricorrenza. “Facevo fatica – ha dichiarato il sacerdote agli inquirenti – a trovare qualche volontario che si occupasse del trasporto delle statue”.

“In un’occasione – racconta il sacerdote agli investigatori – esponenti della famiglia Accorinti si proposero di modificare le finestre della chiesa del Carmine perché sono fisse e non si possono aprire. Io rifiutai la proposta perché la ritenevo un modo per imporsi. In tutto il periodo in cui sono stato parroco a Briatico, ovvero 2003/2009, la mia missione è stata ostacolata ed ignorata dalla maggior parte della popolazione. Specifico che certi soggetti del luogo – evidenzia il prelato – dovendo imporre il loro dominio nel paese, quando ciò non era possibile perché ad esempio il Comune era commissariato, si indirizzavano alla parrocchia nel tentativo di influenzare e dominarne l’attività pastorale. Quando invece il Comune era amministrato da una giunta, si dedicavano solamente all’attività svolta dai suoi componenti”.

Capitaneria ViboIl sacerdote spiega quindi che: nella domanda che inoltravo alla Capitaneria di Porto di Vibo Marina ricordo che dovevo indicarvi il nome dell’imbarcazione che avrebbe trasportato la statua della Madonna. Il nome di detta imbarcazione mi veniva dato dalla popolazione. In una circostanza ricordo sicuramente che mi venne indicata una di proprietà della famiglia Accorinti. So che una volta – continua il sacerdote – terminata l’uscita al mare con la Madonna, hanno chiesto di portarla all’inizio del loro campeggio di proprietà degli Accorinti ove, una volta giunta, hanno fatto dei grandi fuochi artificiali, molto più grandi di quelli che io facevo il giorno della festa. Non ho mai seguito la processione fino al campeggio. Secondo me la statua non doveva essere portata davanti a proprietà private“.

briatico PIAZZA

Il sacerdote racconta poi di aver “ricevuto numerose lettere anonime con cui veniva manifestato il disappunto – rimarca il prelato – per la mia presenza perché impediva che ritornasse il parroco precedente, padre Zeffirino. Una volta mi hanno danneggiato l’autovettura, fatto che ho denunciato ai carabinieri del posto. Non ho un ricordo felice di quel periodo. Sono venuto via volentieri “.

L’Affruntata. Nelle celebrazioni del 2013, 2014 e 2015 i carabinieri hanno infine registrato che anche in tale cerimonia religiosa, che si svolge il giorno di Pasqua, vi era la presenza costante tra i “portatori” delle statue di soggetti in massima parte “o riconducibili o facenti parte delle compagini criminali” del paese. Gli investigatori non mancano infatti di elencare negli atti dell’inchiesta “Costa pulita” la presenza fra i portatori delle statue di soggetti “vicini sia al clan Melluso che al clan Accorinti”.

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