Cronaca

Operazione “Costa pulita”: la scalata di Nino Accorinti, da pescatore ad armatore

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Ritenuto il capo indiscusso dell’omonimo clan di Briatico, è l’unico ad essere sfuggito alla cattura. Risulta latitante ed è attivamente ricercato

Giusto il tempo di festeggiare il suo sessantesimo compleanno prima di sparire nel nulla. Si sono perse le tracce di Antonino Accorinti, detto Nino, classe 1956, ritenuto il boss di Briatico ed uno dei principali indagati dell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha colpito al “cuore” alcune cosche vibonesi. E’ l’unico, tra le 23 persone destinatarie del provvedimento di fermo, ad essere sfuggito alla cattura. E’ ufficialmente latitante, attivamente ricercato dalle forze dell’ordine.

Comune BriaticoCapo indiscusso e vice sindaco. Su Nino Accorinti pesano diverse ipotesi di reato. Per gli inquirenti è il capo indiscusso dell’omonimo clan egemone a Briatico e dintorni. Nulla si muove senza il suo consenso. Alleato dei Mancuso, Accorinti nasce come pescatore. E’ questa la sua professione originaria: pescatore con il pallino per la politica. A cavallo tra la fine degli anni ’80 e ’90 completa la sua scalata al Comune di Briatico andando a ricoprire il ruolo di vice sindaco in quota Psi (partito socialista italiano).

Pregiudicato ed imprenditore. Risalgono agli anni novanta i primi, seri, guai con la giustizia. Diversi i procedimenti giudiziari che lo vedono coinvolto, dalla coltivazione di marijuana all’estorsione. Tra condanne e assoluzioni, il suo spessore criminale cresce negli anni e, nel frattempo, compie il grande salto nel campo imprenditoriale. Si dedica alla gestione di un villaggio turistico, il Green Garden, unitamente a Pino Bonavita, anche lui arrestato nell’operazione “Costa pulita” e figura di primo piano dell’omonima “famiglia” da sempre alleata (anche negli affari) con gli Accorinti. Nino diventa così imprenditore turistico mentre i guai giudiziari lo costringono ad abbandonare le ambizioni politiche ed a “convivere” con la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza che gli impedisce di continuare a conservare la patente di guida. Sulla scena politica di Briatico compare così il fratello Vincenzo, che ricalca le sue orme fino a diventare vice sindaco nell’amministrazione comunale guidata da Costantino Massara, poi sciolta per infiltrazioni mafiose.

Accorinti armatore. I guai con la giustizia non frenano la carriera imprenditoriale di Nino Accorinti che sul finire degli anni novanta entra nel business delle navigazioni ed, in particolare, nel settore delle crociere verso le isole Eolie. Un business milionario che gestisce attraverso delle compagnie di navigazione e una serie di motonavi, alcune delle quali guidate da lui stesso. La scalata è completata: il pescatore è diventato armatore. Sulle sue tracce però ci sono ora polizia, carabinieri e Guardia di finanza e un nuovo conto con la giustizia da saldare. (m.f.)

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