Cronaca

‘Ndrangheta: “Costa pulita”, dal decreto di fermo spuntano altri 32 indagati (NOMI)

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In totale gli indagati sono 89. Un’operazione antimafia storica. Indagati noti imprenditori vibonesi, avvocati e professionisti. Uno spaccato che promette nuovi sviluppi

Salgono ad 89 gli indagati totali dell’inchiesta “Costa pulita”. Oltre ai 23 fermati ed agli indagati (per un totale di 53) che hanno ricevuto un avviso di garanzia, dal decreto di fermo della Dda di Catanzaro si evince che vi sono altri 32 indagati a cui nei diversi capi di imputazione vengono mosse diverse accuse. Si tratta in alcuni casi di nomi “eccellenti” del mondo imprenditoriale vibonese e non solo.

Questi gli ulteriori 32 indagati: Luciano Artusa (cl. ’61), di Vibo Valentia; Michele Fusca, detto “Lello”, (cl. ’42), di Vibo Valentia, noto imprenditore attivo nel settore edile e delle costruzioni e negli anni ’80 presidente del Nucleo Industriale di Vibo e già consigliere comunale di Vibo Valentia con la Dc. Lello Fusca  è indagato per violenza privata aggravata dalle modalità mafiose “per avere, avvalendosi della sua notoria contiguità alla cosca Mancuso – sostiene la Dda, indotto l’imprenditore Mandaradoni Michele a desistere dalla prosecuzione di lavori di bonifica nell’area industriale denominata “Ex Fiera”, sita in località Porto Salvo nel maggio del 2014”.

cappello carabinieri

Giacomo Franzoni (cl. ’63), di Briatico, avvocato; Alessandra Borello (cl. ’84), di Briatico, nipote del presunto boss di Briatico, Antonino Accorinti e moglie di Francesco Marchese di Briatico (arrestato); Marco Borello (cl. ’74), di Briatico, accusato di essere il “titolare” formale della squadra di calcio “A.S.D. Briaticese” il cui reale proprietario occulto sarebbe, secondo la Dda, Antonino Accorinti; Francesco Capano (cl. ’72), nato a Vibo Valentia; Pantaleone Costantino (cl. ’57), di Limbadi; Francesco Daniele (cl. 58) di Argusto (Cz); Massimo Fortuna (cl. ’76), di San Gregorio d’Ippona, titolare di una ditta che si era aggiudicata il servizio di refezione scolastica a Briatico dal 2008 al 2011. Nell’anno scolastico 2009 e 2011, secondo la Dda, tale ditta si sarebbe aggiudicata il servizio di fornitura dei pasti per la mensa scolastica “sia con il favore dell’ex sindaco Andrea Niglia e sia avvalendosi del sostegno dei pregiudicati Nino Accorinti e Pino Bonavita.

polizia

Ed ancora, fra gli indagati figurano: Francesca Galea (cl. ’83) di Locri; Giuseppe Garrì (cl. ’72) di San Costantino di Briatico, detto “Peppe u Papa”; Francesco Grillo (cl. ’79) di Paradisoni di Briatico, titolare di una ditta attiva nel commercio all’ingrosso della frutta; Marilena Grillo (cl. ’83), di Briatico la quale avrebbe accettato da Antonino Accorinti l’intestazione fittizia e formale di due immobili e di un garage a Briatico; Carmine Il Grande (cl. ’78) di Parghelia (da non confondere con l’omonimo Carmine il Grande del ’59 che è stato invece arrestato); Giancarlo Lo Bianco (cl. ’80), autotrasportatore, di Vibo Valentia; Giuseppe Lo Bianco (cl. ’65), di Vibo Valentia; Giuseppe Lo Gatto (cl. ’71) di Briatico, titolare dell’omonima ditta individuale che gestiva “Il Mulino della Rocchetta” di Briatico, ristorante per la Dda “facente capo e riconducibile alla cosca Accorinti”; Salvatore Loiacono (cl. ’67), di Zambrone; Simone Loiacono (cl. ’89), di Briatico, accusato di essere il titolare formale del “Bar Jolly” per conto dei fratelli Emanuele e Simone Melluso di Briatico; Giuseppe Lopreiato (cl. ’51), nativo di Maierato, imprenditore titolare del ristorante L’Approdo e dell’hotel “Cala del porto” a Vibo Marina e già destinatario di un’interdittiva antimafia confermata dal Tar. Giuseppe Lopreiato è accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, in concorso con il boss Cosmo Michele Mancuso, ai danni dell’imprenditore Francesco Cascasi. Secondo La Dda, Lopreiato e Mancuso avrebbero voluto entrare in una costituenda società di Cascasi avente per oggetto sociale la gestione del pontile nel porto di Vibo Marina.

guardia di finanza

Indagati poi: Felice Loiacono (cl. ”83), di Briatico; Domenico Mancuso (cl. ’75), di Limbadi, attualmente sotto processo per l’operazione “Dinasty” (dove dopo anni di perizie e sospensione dei processi, è stato dichiarato capace di intendere e di stare in giudizio), figlio del boss Giuseppe Mancuso detto “‘Mbroghja”; Domenico Marchese (cl. ’79), alias “Banana” di Tropea, titolare dell’omonima ditta di installazione di impianti idraulici e condizionamento a Ricadi (è indagato per armi ed è ritenuto dalla Dda vicino al clan Il Grande di Parghelia); Francesco Melluso (cl. ’70) di Briatico; Antonio Merenda (cl. ’60) di Spilinga, accusato di aver favorito la latitanza di Nunzio Manuel Callà; Antonio Napoli (cl. ’44) di Briatico; Caterina Nicolino (cl. ’77) di Milano, accusata di essere stata per un certo periodo socia ed amministratrice di una società che gestiva un villaggio turistico “per conto sia di Bonavita Francesco Giuseppe che di Accorinti Antonino”; Salvatore Pandullo (cl. ’87) di Seregno, sposato con Greta Accorinti figlia di Antonino Accorinti; Loredana Pappalo (cl. ’71), di Magenta (Mi), convivente di Francesco Piccolo; Vincenzo Perugini (cl. ’91), di Cosenza; Francesco Piccolo (cl. ’74) di Tropea, ma residente a magenta (Mi); Michele Salerno (cl. ’46), di Cutro (Kr); Domenico Simonelli (cl. ’81), di Tropea, detto “Ballotu”; Antonino Staropoli (cl. ’82), titolare di fatto per la Dda dell’agenzia immobiliare “Progetto Casa” di Briatico; Francesco Tripaldi (cl. ’52), di Limbadi; Stefangregorio Tripaldi (cl. ’79) di Limbadi; Eugenya Umyarova (cl. ’73) dell’Uzbekistan. (g.b.) 

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