Cronaca

‘Ndrangheta: il fratello del pentito Moscato e la latitanza di Salvatore Tripodi

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Carabinieri e poliziotti hanno delineato al Tribunale di Vibo il ruolo di Leonardo Francesco Moscato e Francesco Muggeri nell’assistenza all’ex latitante catturato a Zambrone

di GIUSEPPE BAGLIVO

E’ stata oggi la volta di tre testi nel processo a carico di Leonardo Francesco Moscato, 23 anni, di Vibo Marina, fratello dell’attuale collaboratore di giustizia Raffaele Moscato, e di Francesco Muggeri, 65 anni, di Zambrone, accusati di aver favorito la latitanza di Salvatore Tripodi, il 45enne di Portosalvo arrestato dai carabinieri della Stazione di Zungri il 30 luglio 2015 con un blitz in contrada “Madama” nel comune di Zambrone. Chiamato a deporre dal pm della Dda di Catanzaro Camillo Falvo, l’ispettore Giovanni Catanzaro, attualmente in servizio al commissariato di Serra San Bruno, ma all’epoca dei fatti in forza alla Squadra Mobile di Vibo Valentia, ha spiegato in aula di aver depositato il 22 settembre 2015 un’informativa su Leonardo Francesco Moscato, attuale imputato.

raffaele moscato

Raffaele Moscato

La protezione ai familiari del collaboratore. “Nei confronti dei familiari del collaboratore di giustizia Raffaele Moscato, che aveva iniziato a collaborare nel marzo 2015 dopo essere stato arrestato quale esecutore dell’omicidio del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania, la polizia – ha spiegato in aula l’ispettore – aveva attivato un servizio di protezione. In particolare, la madre di Raffaele Moscato ed il fratello Leonardo Francesco Moscato erano stati portati in una località protetta, ma dopo pochi giorni Leonardo Francesco Moscato si era allontanato dalla stessa per ritornare a Vibo Marina. Non rispondendo più alla madre al telefono ed essendo quest’ultima preoccupata per il figlio, come polizia abbiamo rintracciato Leonardo Francesco Moscato invitandolo a ritornare nella località protetta, cosa che lui ha accettato chiedendoci però di poter prima avere un colloquio con il fratello Raffaele. Tale colloquio è avvenuto il 30 marzo del 2015 e noi l’abbiamo intercettato e registrato. Dai dialoghi captati – ha continuato l’ispettore Catanzaro – è emerso che Leonardo Francesco Moscato aveva invitato il fratello Raffaele a desistere nel continuare a collaborare con la giustizia.

Leonardo Francesco Moscato

La lettera di “dissociazione” alla Gazzetta. “All’epoca – ha riferito il teste in aula – Leonardo Franceco Moscato (in foto a sinistra) era fidanzato con Laura Sicari di Paradisoni di Briatico che, secondo le nostre indagini, era quella che faceva confluire le informazioni del clan Tripodi allo stesso Leonardo Francesco Moscato. Il padre della Sicari lavora in un villaggio-ristorante di Briatico e la ragazza si è spesso intrattenuta in tale locale dove abbiamo constatato degli incontri con alcuni soggetti che riteniamo vicini ai Tripodi e di cui abbiamo annotato anche le autovetture con le quali sono arrivati”. L’ispettore Giovanni Catanzaro ha quindi ricordato che l’1 agosto del 2015 la Gazzetta del Sud “ha pubblicato una lettera di Leonardo Francesco Moscato in cui lo stesso si dissociava dalla scelta del fratello Raffaele di collaborare con la giustizia”. Infine, il teste ha ricordato di aver controllato  in auto nel 2015 Leonardo Francesco Moscato in compagnia di Francesco Fortuna (zio di Davide Fortuna, ritenuto elemento di primo piano del clan dei Piscopisani ed ucciso nel luglio 2012 sulla spiaggia di Vibo Marina) ed Ippolito Fortuna, entrambi di Vibo Marina, unitamente ad altre cinque persone. Tale controllo era avvenuto nei pressi di un bar di Vibo Marina in epoca successiva all’avvio della collaborazione con la giustizia di Raffaele Moscato.

Salvatore Tripodi

Salvatore Tripodi

Il blitz dell’Arma nel “covo” del latitante TripodiE’ toccato poi al maresciallo Alessandro Cirillo, in servizio alla Stazione di Zungri dal luglio 2014, spiegare al Tribunale le fasi della cattura del latitante Salvatore Tripodi in contrada “Madama” di Zambrone. Rispondendo alle domande del pm Camillo Falvo e poi a quelle delle difese (avvocato Giuseppe Bagnato per Muggeri, avvocati Domenico Anania e Rosa Giorno, quest’ultima in sostituzione dell’avvocato Anselmo Torchia, per Leonardo Francesco Moscato), il teste ha riferito in aula che i carabinieri di Zungri avevano avuto notizia della possibile presenza del latitante Tripodi nella zona di Zambrone. Dopo aver individuato il possibile nascondiglio, i militari dell’Arma hanno cinturato l’abitazione alla quale hanno anche bussato senza però ricevere alcuna risposta. Arrivato nel frattempo a bordo di un motorino Leonardo Francesco Moscato, lo stesso è stato fermato appena sceso dal mezzo e mentre si avviava nella casa in cui si nascondeva Salvatore Tripodi, quest’ultimo ricercato dal marzo 2015 quale mandante (insieme ai Piscopisani Battaglia e Fiorillo) dell’omicidio del boss di Stefanaconi Fortunato Patania.

Fortunato-Patania

Fortunato Patania

Leonardo Francesco Moscato è stato sorpreso dai carabinieri con in mano un vassoio contenente tre caffè. Non ricevendo valide spiegazioni dal ragazzo circa la destinazione dei caffè, i militari dell’Arma della Stazione di Zungri – in tutto 6 carabinieri – hanno quindi deciso di abbattere la porta dell’abitazione all’interno della quale hanno trovato il latitante Salvatore Tripodi in compagnia del figlio minorenne. Dentro l’appartamento sono state anche trovate le chiavi dell’abitazione, nonchè la somma in contanti di 3.500 euro detenuti dal latitante.

Francesco Muggeri

Francesco Muggeri

Successivi accertamenti hanno poi portato i carabinieri ad appurare che l’appartamento che ha ospitato il latitante appartiene a Francesco Muggeri, 65 anni, di Zambrone. Il teste ha infine ricordato tre importanti controlli sul territorio fatti dai carabinieri nei confronti di Leonardo Francesco Moscato e che per l’accusa sono rilevanti ai fini della dimostrazione della vicinanza dell’imputato alla “famiglia” dei Tripodi di Portosalvo. In data 28 ottobre 2012, il giovane fratello del pentito Raffaele è stato infatti fermato in auto in compagnia di Francesco Tripodi (cl.’94), congiunto di Salvatore Tripodi. In data 1 marzo 2012 – secondo quanto riferito in aula dal maresciallo Cirillo – Leonardo Francesco Moscato è stato invece notato in un bar di Vibo Valentia in compagnia di Marco Tripodi, Gaetano Cascasi e Francesco Tripodi. In altra occasione, infine, Leonardo Francesco Moscato è stato notato dai carabinieri in compagnia di Francesco Tripodi e del vibonese Cristiano Primerano. Sull’attività di cattura del latitante Salvatore Tripodi – fratello più piccolo di Nicola, Antonio e Sante Mario Tripodi, tutti e tre condannati per associazione mafiosa nel processo nato dall’operazione antimafia “Lybra” – ha infine deposto anche il carabiniere Santo Lico in servizio alla Stazione di Zungri. Prossima udienza  il 16 marzo.

Omicidio Patania: processo per mandanti ed esecutori materiali. Moscato in abbreviato (LEGGI QUI)

ESCLUSIVO | ‘Ndrangheta, Moscato racconta la faida tra i Patania e i Piscopisani (AUDIO)

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