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Fondi alluvione Vibo spesi in consulenze esterne, computer e lavori d’urgenza

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La denuncia del dirigente della Protezione civile regionale Carlo Tansi alla Guardia di Finanza. Dalle verifiche contabili sono emerse diverse anomalie 

Esposto alla Guardia di Finanza. Lo ha presentato Carlo Tansi. Oggetto della denuncia firmata dal dirigente della Protezione civile regionale riguarda i fondi stanziati dopo l’alluvione che ha colpito la provincia di Vibo Valentia nel luglio 2006. Che fine hanno fatto 48 milioni di euro stanziati dalla Regione? Questa la domanda che si è posta Tansi.

Contabilità speciale. Da una prima verifica della documentazione è risultato che la contabilità speciale che doveva essere chiusa nel 2013 risulta ancora aperta con l’aggravante che, a dieci anni dal nubifragio che ha sconvolto le frazioni marine di Vibo Valentia, ciò che è rimasto sul conto viene ancora speso con procedura d’urgenza.

Spese anomale. Negli ultimi due anni, in particolare, 237 mila euro sarebbero stati spesi in consulenze esterne, 74 mila per acquisti di computer e telefoni, 277 mila euro per lavori di somma urgenza nei comuni di Zungri, Nicotera e Joppolo. Spulciando la documentazione viene forte il sospetto che un paio di fatture siano state pagate anche due volte in assenza di rendicontazione. In attesa di avere un quadro più chiaro, i 28 milioni di euro rimanenti sono stati spostati sui conti della Regione per essere spesi con procedure ordinarie. Quindi con gare pubbliche, appalti controllati e trasparenza

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