Cultura & Spettacolo

#STORIE | Festival della canzone italiana, Vibo come Sanremo (PARTE III)

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Sono gli anni sessanta, un momento d’oro per la città, segnato da musica e cultura e dalla presenza di personaggi e idee… ma pure da amarezza e delusione. 

di MICHELE LA ROCCA

pagina di presentazioneIl 1960 per Vibo Valentia è l’anno della partecipazione a Campanile Sera, uno dei più eclatanti successi Rai. Ogni città deve rispondere, tramite propri rappresentanti in studio, a vari quesiti, a ciò aiutati da un team di esperti detto “pensatoio”, in collegamento dalle piazze cittadine. Presentatore del programma è Mike Bongiorno. I collegamenti esterni sono curati da Enzo Tortora ed Enza Sampò. Vibo Valentia viene ammessa a partecipare il 29 settembre 1960 in gara contro Adria. Finisce 5-4 per i pugliesi, ma Vibo presenta ricorso e, dopo due settimane, viene riammessa in gara di nuovo contro Adria che, nel frattempo, aveva superato Pescia. Il 13 ottobre Vibo supera nettamente Adria e di seguito Saluzzo e Palestrina, per poi arrendersi ad Abbiategrasso. L’organizzazione del Festival, intanto, lavora alacremente per la nona edizione e per l’Agosto Vibonese che, nel frattempo, si è arricchito da un paio d’anni di un festival del Cinema Amatoriale, organizzato sempre dall’Azienda di Soggiorno e Turismo e dal Cine Club. Protagonisti di questi anni di Festival sono stati tanti vibonesi e non, tra questi da ricordare il grande maestro Matteo Puzzello, quasi sempre presente nelle prime edizioni, autore della bellissima “Serenata dal Mare”, ed Andrea Grillo cui era affidato il compito di preparare la scenografia nella Arena Valentina, sede della kermesse prima del trasloco al Teatro Valentini. Senza dimenticare che l’anima di tutto fu sempre Antonino Murmura, con la collaborazione di Antonio Arenoso, Mimmo Giordano, Franco Inzillo e Pino Orefice.

matteo puzzello stringe la mano a segurini1961. Vibo suona la nona. Gornj Kramer e la sua orchestra formata da ben 17 elementi, Mario Pezzotta e il suo complesso, il Quartetto Cetra, Stella Dizzy, Rossella Masseglia-Natali, Marisa Terzi, Emilio Pericoli, Gianni Marzocchi, Gino Corcelli, questo il favoloso cast del IX Festival Calabrese della Canzone Italiana che si svolge al teatro Valentini il 10-11 e 12 agosto 1961. Secondo la formula consolidata, sono 24 le canzoni ammesse alle serate finali, tra queste vengono selezionate dalla giuria le dodici che giungono alla finalissima. La grande stampa continua ad essere assente, soltanto qualche trafiletto sparso qua e là nelle pagine dello spettacolo, addirittura molta più risonanza ha la partecipazione a Campanile Sera. La nona edizione della kermesse vibonese, a differenza delle precedenti otto, vede impegnate due orchestre sul palcoscenico. Quella diretta da Kramer accompagna i cantanti nella prima parte di ogni serata, mentre il complesso del bravo trombettista Pezzotta esegue le canzoni partecipanti con un arrangiamento jazzistico. La conduzione del Festival è affidata alla annunciatrice tv Anna Maria Gambineri, una delle più note “Signorine Buonasera” della Rai, affiancata dal giovane e ancora semi sconosciuto Pippo Baudo. Protagonisti annunciati: lo storico Quartetto Cetra, attivo fin dal 1940 in radio, Marisa Terzi, cantante con all’attivo qualche festival come la Sei giorni di Milano, ma praticamente agli esordi, la allora diciottenne Rossella Masseglia-Natali che si presenta a Vibo sulle ali del successo di “Cu-cu-rru-cucu paloma”, e del debutto in teatro nella rivista “Buone vacanze” con l’orchestra Kramer, Gino Marzocchi, uno dei sei giovani, ed unici, partecipanti al Festival di Sanremo 1956, dopo aver vinto il concorso per Voci Nuove della Rai. E ancora: il cantante romagnolo Gino Corcelli e Stella Dizzy, psedudonimo di Maristella Ida Di Cunzolo. Nella serata finale del 12 agosto, la stessa sera in cui in Germania inizia la costruzione del muro di Berlino, la vittoria arride alla bellissima e brava Rossella Masseglia-Natali con “Un bacio può cambiare tante cose” di Lino Businco, medico e autore, che di lì a poco, assieme al giornalista Arturo Daco, avrebbe inventato le Giornate Mediche Internazionali. Secondo e terzo posto per Stella Dizzy con “Ti penso sempre” e “Sogno”. La Valentia Aurea il 22 agosto viene consegnata ad un altro grande attore calabrese: Adolfo Tieri. Girando quasi 110 film, Tieri è stato spalla di successo dei maggiori interpreti della commedia italiana tra cui Totò.

marisa terzi, pino puzzello e rossella masseglia natali festival 19611962. Il Festival chiude. Addio e rimpianti. La decima edizione è anche quella dell’addio. L’organizzazione decide che questa sarà anche l’ultima del festival vibonese. Delusione per il mancato riscontro sui mass media? Troppi costi organizzativi? O altro? Il dubbio rimane con la certezza che si chiude un’epoca d’oro per la canzone nella Calabria delle occasioni mancate. Per l’andata in scena di questa edizione, ridotta a sole due giornate e a dodici canzoni in gara, arrivano a Vibo le più prestigiose etichette dell’industria discografica italiana dalla Rca alla Ricordi, dalla Fonit Cetra alla Vis Radio. La giuria è presieduta da Tony Murmura ed è composta da Silvio Scuteri e dai giornalisti Cavallo, Titta Bianco e Gigliotti. Presenta sul palco del Teatro Valentini Ubaldo Lay, famoso attore sulla cresta dell’onda per lo sceneggiato “Tenente Sheridan”, affiancato da Pupa Pisani. L’orchestra è ancora una volta quella di Nello Segurini, i cantanti in gara sono Franca Aldrovrandi, Lucia Altieri, Cristina Amadei, Angela, Rita Doris, Gian Costello, Franco Franchi e Italo Lo Vetere. Si elegge anche la canzone regina del decennio, per questo le canzoni ammesse alla finali della seconda e ultima serata sono solo quattro. Vince il Festival “Sinfonia d’amore” di Grasso e Serrao, interpretata dalla giovanissima milanese Franca Aldrovrandi.
gli elettrizzzantiCanzone regina del decennale viene votata “Dov’è l’amore” di Antonio De Marco, cantata da Lucia Altieri, reduce dalla partecipazione al Festival di Sanremo. Si chiude così una edizione senza luci e senza ombre, già dimessa nel suo tenore rispetto al passato. Rimpianti? Ce ne saranno tanti ed anche tentativi di riallacciare il discorso.
Nel 1966 nasce, ideato da Saverio Mancini e Daniele Piombi, il Festival nazionale per complessi e voci nuove, che durerà pochi anni e che vedrà la nascita di tanti complessi come gli Elettrizzanti di Pino Puzzello, gli Epicurei, I Volanti, I Bruzi. A seguire il Canta Calabria, il Cantasud, la prestigiosa Sei Giorni di Vibo, trasmessa anche in registrata dalla Rai, e Vibostar. Ma sono altre storie, quasi sempre concluse a metà.

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