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#STORIE | Festival della canzone italiana, Vibo come Sanremo

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Nei favolosi anni ’50 anche Vibo Valentia ha il suo bel Festival canoro, che vede la luce nel 1953, due anni dopo quello della città dei fiori

di MICHELE LA ROCCA

1953. Nasce “Canzoni nell’ombra”. L’idea della canzone come veicolo di promozione turistica non è un’idea esclusiva di Sanremo. Nei favolosi anni cinquanta/ sessanta, quelli del boom economico e della dolce vita, anche Vibo Valentia ha il suo bel Festival canoro che vede la luce nel 1953, due anni dopo quello della città dei fiori. La prima edizione della kermesse vibonese viene denominata “Canzone nell’ombra” ed inserita nel cartellone dell’agosto vibonese. Quale sede dello spettacolo, articolato in due serate, viene scelto il piazzale al centro del chiostro dell’ex convento dei Gesuiti, accanto alla chiesa di San Giuseppe, denominato per l’occasione con l’altisonante nome di “Arena Valentia”. La conduzione dello spettacolo viene affidata dagli organizzatori Inzillo- Mangialavori e Russo, alla nota presentatrice radiofonica Isa Bellini, mentre le ben trentasei canzoni in gara vengono affidate alla interpretazione di Clara Jaione, Antonio Basurto (vincitore del festival con “Fior di Calabria” e “Mamma Stella”) e Tina Centi. Nasce così il Festival della canzone di Vibo Valentia.

1954 Il bis: Ecco il Festival di Vibo! La seconda edizione si svolge il 7 e 8 agosto del 1954. A presentarla viene chiamato Alighiero Noschese, grande e compianto imitatore che manderà in visibilio con i suoi sketch l’Arena valentia, dove ancora si svolge il festival. I cantanti sono Aldo Alvi, Anita Sol, Maria Luisa Pisan e Gianni Ravera. A suonare la musica dei diciotto brani in gara viene chiamata l’orchestra Vis Radio del maestro Nello Segurini. La Rai trasmette la serata conclusiva in diretta radiofonica. Il Festival sta per prendere il volo, ma Sanremo viene trascinato dalla stampa nazionale, tutta del Nord. A scegliere le canzoni da premiare non è una giuria di esperti, ma il pubblico, una sorta di televoto d’antan, scelto in base ad un sorteggio. La vittoria arride a Ravera con “Suonno ‘e scugnizzo” di Salice-Pulvirenti. E’ l’anno della canzone “Vecchia Vibo” di Gaspare Serrao che, forse per non essere accusati di eccessivo campanilismo, finirà ai piedi del podio, preceduta da “Notte a Vibo Marina” del briaticese Nino Grasso interpretata dalla Pisan e “Stornello d’amore” cantata da Aldo Alvi. Le prime due canzoni vincitrici saranno interpretate e incise su vinile con la Rca anche dalla grande Nilla Pizzi.

1955 Vibo al pari di Sanremo Il Festival di Vibo Valentia è ormai quasi al pari di Sanremo, una delle manifestazioni canore più importanti d’Italia. Per la terza edizione si mobilita la Rai per la ripresa della serata finale, nonché la grande stampa nazionale. Le canzoni classificatesi ai primi tre posti potranno partecipare al Festival dei festival di Como in programma alla fine dello stesso mese di agosto. Presentatrice per la seconda volta è Isa Bellini, sul palco dell’Arena Valentia, il 6 e 7 agosto, si esibiscono ad interpretare le diciotto canzoni in gara Nicla Di Bruno, Franco Bolignari, Rosanna Gherardi e Rino Loddo, l’orchestra è sempre la Vis Radio di Nello Segurini. La prima serata viene interrotta da un forte temporale, per cui tutte le canzoni vengono riproposte nella serata finale. A vincere è Rino Loddo, grande talento cagliaritano, con una preparazione notevole al canto lirico, prestatosi poi alla musica leggera, con “Valle del Vibonese”, ex aequo con “Messer Pitagora” interpretata da Nicla di Bruno. Secondo meritatissimo posto per “Serenata dal mare” cantata da Rosanna Gherardi, vera autentica stella del festival per la sua bellezza, acclamatissima dal pubblico, terza classificata “Chitarra Stanza” di Grasso e Serrao ormai protagonisti assoluti come autori. Questa canzone otterrà il terzo posto anche a Como.

1956 Arriva Corrado e… Gloria Christian “Il Festival calabrese della canzone è una grande manifestazione che si è già imposta prepotentemente all’attenzione della Nazione”. Con questa parole Corrado Mantoni, il famoso presentatore, apre la serata del 3 agosto del 1956 la quarta edizione del Festival di Vibo Valentia. Le giornate di spettacolo passano da due a tre, le canzoni da 18 a 20, la finale è in programma il 5 agosto sempre all’Arena Valentia. Tra i cantanti vi è il ritorno di Rosanna Gherardi, mentre i volti nuovi sono Paolo Sardisco, Luciano Benevene e la debuttante ancora per poco sconosciuta Gloria Christian, che diventerà celebre con “Casetta in Canadà”. Cambia il regolamento, a decidere sarà una apposita giuria tecnica di cui fanno parte il maestro Segurini, ancora presente con la sua orchestra, e lo stesso Corrado. La vittoria va a “Luna Straniera” cantata da Paolo Sardisco, secondo ex aequo “Canto solo per te” duetto dello stesso Sardisco con Rosanna Gherardi e “Samba Calabrese, cantata da Gloria Christian. “Luna Straniera”, scritta da Nino Grasso e Gaspare Serrao, conquista il secondo posto al Festival dei Festival di Como, segno che la kermesse vibonese cresce anche in qualità. Il Festival, dopo quattro edizioni, è ormai un patrimonio non solo vibonese, ma della intera Calabria che dovrebbe farne tesoro. Invece, vedremo come finirà.

1957 Il Festival viaggia in quinta Il Comitato per l’agosto Vibonese, presieduto da Tony Murmura, non si ferma più. Sono anni d’oro per la crescita della città. Arriva così anche la quinta edizione del Festival di Vibo Valentia. I conduttori sono Enzo Tortora, fresco presentatore di Telematch, ed Emma Danieli, attrice e annunciatrice dei programmi Rai. Altro cambio: l’orchestra è quella di Cinico Angelini che dovrà supportare artisti di grande spessore: Gino Latilla, vincitore nel 1954 del Festival di Sanremo; Luana Sacconi, Dario Dalla e Carla Boni, anche lei reduce da un trionfo a Sanremo nel 1953. Cambia la sede della manifestazione, dalla Arena Valentina si trasferisce nel nuovo Cinema Teatro Valentini, struttura all’avanguardia per quei tempi, con una capienza di 1.300 spettatori. Le canzoni in gara sono 24, le giornate sono tre, due eliminatorie e la finale in programma il 4 agosto. Si ritorna al voto del pubblico, la scheda per le votazioni viene consegnata assieme al biglietto d’ingresso. Sul palcoscenico i cantanti si esprimono al meglio tra scroscianti applausi, il teatro è gremito all’inverosimile. Alla fine la giuria vota per il brano “E poi si fece sera”, intonata da Luana Sacconi e firmata dalla coppia di autori d’oro del festival: Grasso e Serrao, secondo posto per Gino Latilla con “Miss Marianna”, terza “Celeste Sinfonia” di Dario Dalla. Cala il sipario sulla quinta edizione. Il Festival di Vibo è a metà del suo cammino.

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