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Anno giudiziario, Procuratore generale Catanzaro: “Organico Dda inadeguato”

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Il “grido di dolore” di Raffaele Mazzotta che spiega di aver sollecitato al Csm l’adeguamento della pianta organica della Procura distrettuale antimafia

Un riferimento alle parole pronunciate ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inaugurato la Cittadella regionale è stato invece fatto nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto di Corte d’Appello di Catanzaro dal procuratore generale, Raffaele Mazzotta.

Momento epocale. “Le parole pronunciate da Mattarella rappresentano certamente un momento epocale nella storia della Calabria e un segnale fortissimo per una terra complessa e difficile, ma carica di energia e vogliosa di riscattarsi dalle prospettazioni negative anche sotto il profilo mediatico”.

Mazzotta primo piano

Una giustizia insufficiente non è giustizia. “Le ricorrenze nelle pubbliche enunciazioni della crisi della giustizia nel nostro Paese e l’insufficiente risposta giudiziaria appare un elemento critico nella nostra società. Una giustizia insufficiente non è giustizia, la giustizia deve arrivare in tempi ragionevoli, altrimenti ne consegue un danno d’immagine che incide sulla credibilità delle istituzioni. La magistratura è credibile in quanto credibile sotto il profilo operativo e delle condotte”.

Maggiore collaborazione. “I reiterati attentati a danno di amministratori pubblici rendono più difficile l’espletamento del compito istituzionale, ma è essenziale allo scopo di far luce su tali episodi fornire una piena e attiva collaborazione da parte degli amministratori con gli organi inquirenti”. E, ancora una volta, “i cittadini devono scegliere con chi si vuole stare. Non si può assistere impunemente ai contrasti tra Stato e antistato: bisogna scegliere. Ma bisogna anche essere credibili, condizione che porterebbe a superare questo stato di omertà”.

Dda. “La Procura distrettuale antimafia conta su 6 sostituti oltre a 2 procuratori aggiunti a fronte di un circondario, soprattutto quello di Vibo, Castrovillari e Rossano, fortemente infiltrato da fenomeni di tipo ‘ndranghetistico. Di tale critica situazione mi sono reso portavoce con il Csm sollecitando l’adeguamento della pianta organica: la presenza almeno di un magistrato per ogni circondario e di due magistrati per i circondari più complessi”.