Cultura & Spettacolo

Natuzza, il Natale e quel sottile filo d’Arianna tra Paravati e Lourdes

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 La testimonianza sul futuro del piccolo centro del Vibonese che diede i natali alla mistica nelle parole dell’ex direttore del Lourdes magazine.

di VINCENZO VARONE

Natale per Natuzza Evolo era un momento di grande gioia, una vera e propria festa dello spirito che lei viveva con grande trasporto. Un momento in cui il suo pensiero illuminato dalla grazia della fede e del divino era diretto in tutta la sua profondità in particolare ai sofferenti e ai giovani bisognosi di parole buone e di esempi positivi. Inoltre, puntualmente, durante ogni vigilia di Natale, la mistica era solita rivolgere gli auguri a tutti i suoi figli spirituali e al mondo intero.

“Luce e pace”. Ecco con quale semplicità si esprimeva in uno dei suoi messaggi augurali di qualche anno fa : “Cari figli, insieme alla Madonna, rinnoviamo a tutti voi e in particolare ai benefattori, il nostro grazie per la vostra generosità. Accettiamo ogni dono. Vi sono vicina con la mia povera preghiera e sono sicura che Gesù, buone e misericordioso, l’accetta. Buon Natale! Vi auguro tutte le cose belle che volete per voi e per i vostri figli, come io aspetto la gioia di vedere costruita la chiesa. Gesù Bambino vi porti gioia, luce e pace”.

Testimonianze.La vita di Natuzza continua, intanto, ad essere oggetto di numerose testimonianze, a dimostrazione, ove ve ne fosse bisogno, di quanto grande sia stata e continua ad essere la sua opera. Una di queste testimonianze è di un autorevole giornalista algerino, trapiantato in Francia, Francois Vayne che per ventisei anni è stato il direttore della rivista Lourdes Magazine, nonché il responsabile del servizio comunicazione, della libreria e della casa editrice Notre-Dame de Lourdes, per il quale “Paravati, il luogo in cui è nata e vissuta Fortunata Evolo, è una realtà viva e pulsante come Lourdes”. Parole pronunciate qualche tempo nel corso di un incontro con i giovani che si è svolto nei locali della chiesa in fase di ultimazione voluta da Mamma Natuzza ed espresse da noto giornalista alla luce della sua ultraventennale esperienza lavorativa nel santuario mariano francese più conosciuto al mondo. Un itinerario di fede che per centinaia di migliaia di persone e in particolare per i tanti cercatori di Dio ha rappresentato la via della fede.

Oltre le apparenze. Nel corso del suo intervento il giornalista algerino ha espresso il convincimento che i segni più importanti di Lourdes siano stati e continuano ad essere i miracoli della fede e le conversioni. “È necessario vedere – ha sottolineato – oltre le apparenze, diventando “veggenti”, nel senso di cogliere ciò che è invisibile all’occhio umano ma che è di facile lettura per il cuore”. La grotta per Vayne diventa così non solo il luogo dell’evento, delle apparizioni, ma il luogo dove Dio ci dà un segno per svelarci il suo cuore, dove il messaggio principale è il suo amore, indistintamente verso tutti: Dio ci ama così come siamo, con tutti i nostri successi, ma anche con tutte le nostre ferite, le nostre fragilità, i nostri limiti. Alla grotta – ha affermato il giornalista francese, l’uomo viene accolto dalle braccia amorose della Madre e condotto al figlio che per la nostra salvezza si è innalzato sul trono della croce. Alla roccia di Massabielle il genere umano è ospitato nel cuore di Cristo e purificato dall’acqua del suo costato: così come dalla croce si dipana l’esortazione ecco tuo figlio , ecco tua Madre, Cristo attraverso Maria abbraccia l’esistenza umana e la redime per condurla alla salvezza”.

Lourdes e Paravati. Nell’offrire la sua testimonianza François Vayne ha inoltre parlato delle due realtà mariane di Lourdes e di Paravati, dove sono state realizzare le opere umanitarie volute da Natuzza Evolo, sostenendo che tutto quanto ruota intorno alla Villa della Gioia, di materiale e di spirituale, gli ricorda la nascita di Lourdes. “Il santuario francese avrebbe bisogno proprio di Paravati –ha affermato in particolare il noto giornalista – per ritornare alle origini, ai giorni di Bernadette, mentre invece Paravati dovrebbe attingere da Lourdes per colmare alcuni aspetti organizzativi”. Parole quelle pronunciate dall’autorevole giornalista algerino che dimostrano la grande dimensione spirituale che ha assunto Paravati grazie alla grande opera svolta da mamma Natuzza e ai segnali forti offerte dalla chiesa che il primo novembre 2014 dopo la richiesta del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo e il parere favorevole all’unanimità da parte della Conferenza regionale dei vescovi ha avviato, con la contestuale nomina del postulatore don Enzo Gabrieli, l’iter per la causa di beatificazione della mistica morta in odore di santità. L’ulteriore passaggio sarà il via libera della Congregazione della Causa dei Santi alla nomina da parte del vescovo diocesano del tribunale ecclesiastico. Il popolo di Natuzza attende fiducioso.

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